“Aspettiamo i dati di oggi che saranno resi noti del primo monitoraggio e se saranno buoni da lunedì ci potranno essere più movimenti all’interno della stessa regione e poi fra regioni. Credo che l’autocertificazione non debba essere necessaria”. Lo auspica il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri durante la trasmissione Mattino Cinque. E la cosa importante è che la notizia arrivi dal ministero della salute visto che er astato proprio il Ministro Speranza (insieme al Ministro delle Regioni, Boccia, in verità) a pretendere che l’autocertificazione venisse mantenuta dal 4 maggio quando già si era sparsa la voce della sua abolizione.
In realtà, anche se ancora esistente e necessaria, l’autocertificazione è già sparita nella pratica quotidiana per chi esce di casa anche se c’0è ancora qualcuno che correttamente la compila ogni giorno e magari più volte al giorno. Ma con le ulteriori aperture la quantità di motivi per uscire sarà talmente ampia che anche mantenerla non avrebbe più molto senso e non garantirebbe alcun tipo di controllo sulla reale necessità dello spostamento
Il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri continua “E dal primo giugno auspico non servano più autocertificazioni fra regioni. L’Italia deve ricominciare a vivere in maniere completa ma non dimentichiamo che il virus c’è”.
Del cambiamento in arrivo da lunedì c’è, traccia anche nella bozza del dl che si sta preparando e che quasi certamente arriverà domani (si pensava arrivasse entro oggi) e il ragionamento è proprio questo: con le riaperture di buona parte delle attività non sarà più necessario giustificare gli spostamenti. Il modello resterà invece per i movimenti da una regione e l’altra, che saranno possibili solo per motivi di necessità, lavoro e salute.
Per quanto riguarda la riapertura agli spostamenti fra Regioni, invece, “la valutazione sarà fatta a partire dal 18 maggio ed entro fine maggio ci consentirà di fare delle valutazioni definitive” dice il ministro Boccia. Quello che è già chiaro è che “sarà più facile garantire una relazione tra regioni a basso rischio” mentre “sarà molto più complicato consentire il passaggio di cittadini da una regione a basso rischio ad una ad alto rischio”.
Significa che quando si darà il via agli spostamenti, non vorrà dire che si potrà andare in tutta Italia. E vorrà dire che potrebbero esserci aree del paese dove gli spostamenti saranno vietati e altre dove invece si circolerà liberamente. Ed è questo il prossimo terreno di confronto e scontro con le regioni.
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