Via libera alla modifica delle norme di attuazione fiscale dello statuto siciliano. Il Consiglio dei Ministri ha ratificato l’accordo fra Stato e Regione e l’accordo raggiunto in conferenza paritetica. Non si tratta di una modifica normativa che avrebbe richiesto l’iter di una legge di rango costituzionale ma di un escamotage trovato per modificare il sistema di trasferimenti di tasse alla Sicilia utilizzando le norme attuative mai realizzate e previste proprio dallo statuto siciliano.
A dare notizia dell’avvenuta approvazione dell’accordo è il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che
comunica, al tempo stesso, la propria soddisfazione per le nuove disposizioni previste delle norme di attuazione dello Statuto in materia di entrate.
Crocetta precisa che “l’accordo ha un valore storico, poiché rivede un sistema vigente dal 1970, che ha determinato un mancato riconoscimento di entrate previste dalle norme statutarie, mai attuate dallo Stato.
“Abbiamo lavorato in questi anni – dice il presidente – perchè fossero riconosciuti diritti sanciti dalla Costituzione e mai rispettati dai precedenti governi. Con Renzi viene finalmente applicata la Costituzione e si rende giustizia al popolo siciliano. Con il decreto, che dovrà essere promulgato dal presidente della Repubblica, inizia una nuova fase per la Regione siciliana, laddove si riconosce una certezza del sistema delle entrate che potrà permettere di effettuare una programmazione pluriennale delle risorse, la realizzazione di bilanci basati su entrate certe e non virtuali, nella logica del pareggio di bilancio, che dovrà essere alla base della nuova finanziaria. Si spende quello che si ha – aggiunge il presidente – e si chiude con la logica delle entrate gonfiate per giustificare sprechi e privilegi”.
“Una norma questa approvata – continua – che responsabilizza quella autonomia democratica che deve essere alla base dei nostri comportamenti. L’autonomia si esalta quando si sceglie la logica della buona amministrazione e non quando si alimentano sprechi e clientele. Ringrazio tutti i miei assessori, in particolare quello all’Economia e il vicepresidente che hanno seguito con me tutta la vicenda in prima persona e tutti coloro che, con la loro azione
virtuosa, ci hanno resi credibili di fronte allo Stato. Grazie a Renzi e – conclude Crocetta – a tutto il Consiglio dei Ministri”.
Di fatto passa un sistema di calcolo che equipara la Sicilia alle Regioni a Statuto ordinario pur concedendo una serie di ‘compensazioni’ di calcolo per le funzioni delegate che altrove sono di competenza statale. Il vantaggio per la Sicilia è rappresentato dalla certezza di trasferimenti preventivabili, lo svantaggio dalla mancata autonomia di riscossione, di imposizione e di scelta oltre che calcoli demandati ad organismi esterni all’amministrazione e di livello statale.
Per i detrattori è un tradimento dello spirito della Statuto ma sin dall’inizio per Baccei, l’assessore regionale all’economia, era questo il risultato da ottenere.
Nello stesso giorno, ottenuto questo via libera, la giunta regionale ha approvato sia la manovra di assestamento di bilancio che il documento di economia e Finanza che prelude alla legge di stabilità regionale. i provvedimenti saranno trasmessi all’Ars la prossima settimana. All’interno anche un fondo di rotazione destinato ai comuni che non hanno la disponibilità economica per procedere alle demolizioni degli immobili abusivi e che potranno usare questo fondo da 300 mila euro da rimpinguare al momento del recupero delle somme
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