Pasquetta di dolore per tanti appassionati di nuoto e tanti amici e parenti di Fabio Camalleri, un talentuoso nuotatore, a detta di molti uno dei migliori velocisti della Sicilia, ma anche un allenatore attento e sopratutto una persona solare, gioviale, e per questo benvoluta da tutti, capace di vivere al meglio la vita nonostante sapesse di avere il tempo segnato.

Si è spento a soli 48 anni

Si è spento a 48 anni, dopo aver combattuto a lungo contro una grave malattia, Fabio Camalleri, sportivo e coach di nuoto molto conosciuto nel settore a livello regionale. Ancora da stabilire il giorno, l’orario e la chiesa in cui verrà celebrato il funerale.

Tanti i messaggi di cordoglio pubblicati sui social in ricordo di Camalleri e di affetto per la moglie Chiara, con la quale si era sposato ormai quasi 5 anni fa. “Come hai sempre fatto – scrive Giulia Noera, nuotatrice e giornalista – ci hai dato la possibilità di sperare un giorno in più: ciao Fabio, ragazzo fantastico, sempre allegro e sempre ‘imboscato’ durante la fatica degli allenamenti. Ma il tuo talento, come il tuo ‘talento nella vita’, ci ha sempre sovrastato tutti. Sorridi ancora, sorridi sempre”. Incredula anche l’ex pallanuotista catanese Giusy Malato: “Non ci credo”.

I post dei suoi “allievi”

Tra i post anche quelli dei giovani che il 48enne aveva seguito negli anni e aiutato a crescere per raggiungere livelli sempre più alti. “Era il 19 gennaio 2014. Io – scrive Davide – un bambino di 10 anni alto 1 metro e largo altrettanto, tu il mio allenatore. Mi avevi iscritto per la prima volta nei 400 stile, ricordo come fosse ieri i pianti e la paura di affrontare quelle 16 vasche infinite, ma grazie a te che mi sei stato accanto fino a un momento prima di partire sono riuscito in quell’impresa”.

“Il tuo sorriso, non lo dimenticheremo mai, Fabio Camalleri –  scrive Ferdinando –  Ricordo quando ti ho conosciuto, giovane promessa del nuoto, che era un piacere veder volare sopra l’acqua… Poi l’incidente con il motorino a causa di uno sportello aperto maldestramente da qualcuno, il negozio di telefonini poco prima di viale Lazio ed i periodi in cui allenavi all’Olimpica.

E mi torna in mente un giorno, dopo che avevi allenato altri ed io ero appena uscito dall’acqua, ti sei tolto i pantaloncini, mi hai chiesto di prenderti il tempo sui 50 metri, così, a freddo, dandomi il tuo cronometro. 24” netti, nuotando stupendamente con doppia onda a V, una dalle spalle e l’altra dalla vita…

Le tante gare

E poi le gare fatte insieme con relative trasferte. Che ridere ai mondiali di Riccione del 2012. È lì, con Claudio Di Pace , la fantastica gara dei 50 delfino praticamente in notturna, che nominammo “50 pipistrello in bocca” per queste bestiacce che passavano a pelo d’acqua rischiando di farsi mordere in respirazione. E poi, usciti dall’acqua e la schiena ti mollò del tutto, con dolori forti per giorni, che non riuscivi quasi ad andare dall’hotel alla piscina… E la sera, quando mandavamo Ivano Parisi ad abbordare le straniere?!!!. E poi il tifo da stadio per Ilenia Zizzo e Eleonora Pumilia.  E poi, sei anche stato il primo allenatore di mia figlia Noemi, che come tutti gli altri bambini, ti adorava.

Ricordi indelebili che rimarranno sempre nei nostri cuori insieme al ricordo del tuo splendido sorriso, spento troppo presto da questo male bastardo. Va in pace, Fabiuccio

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