Forlì Airport, la società di gestione dell’aeroporto di Forlì, ha rescisso con effetto immediato il rapporto di collaborazione con la compagnia aerea Aeroitalia. La decisione è stata presa, formalmente, dopo i numerosi ritardi e cancellazioni accumulati, ripetutisi anche sabato proprio con la Sicilia, con i voli per Lampedusa, Comiso e Pantelleria. L’Aeroitalia è la compagnia scelta dal governatore in risposta al caro voli da e verso l’isola, in risposta al duopolio ITA-Ryanair.
Il comunicato dell’aeroporto
“La decisione relativa alla risoluzione – si legge nel comunicato diramato da “Go to travel”, società di gestione dell’aeroporto di Forlì – è maturata a seguito dei numerosi, reiterati tentativi, purtroppo non accolti dal vettore, volti a ricomporre e rinnovare un clima di proficua fiducia e collaborazione; così da ristabilire, eliminando i disagi dovuti a ritardi, cancellazioni, rimborsi e riprotezioni su altri voli, l’auspicata e regolare attività degli aeromobili impiegati nelle connessioni da e per l’aeroporto di Forlì”.
La risposta di Aeroitalia
“Aeroitalia informa che a seguito del comunicato stampa emesso dalla società GoTo Fly, assolutamente falso e tendenzioso ha dato mandato ai propri legali di adire presso le competenti sedi. Aeroitalia, con PEC inviata alla società medesima nella mattinata di ieri, dopo diversi tentativi di far ragionare GoTo Fly circa il network fallimentare che la stessa aveva pianificato, aveva risolto il contratto per impossibilità a continuare ad operare alcune rotte che, nella migliore delle ipotesi, avevano 15 passeggeri per tratta”.
“È falso quindi – prosegue la nota – che sia stata GoTo Fly a risolvere il contratto. Aeroitalia informa i propri passeggeri coinvolti in questa diatriba che verranno immediatamente contattati dai nostri operatori per la riprotezione da Bologna dei voli da Forlì. Aeroitalia informa inoltre che ha già diffidato GoTo Fly nel continuare a vendere sul proprio sito titoli di viaggio a codice Aeroitalia che non verranno sin da oggi riconosciuti da Aeroitalia.
I dubbi di Aerolinee siciliane
A seguito della rottura del contratto tra l’aeroporto di Forlì e Aeroitalia, per disservizi su rotte verso la Sicilia e le isole, Aerolinee Siciliane SpA, forte del suo azionariato popolare composto da cittadini e imprese siciliani, ha diramato un comunicato con alcune domande.
“Lo scorso 22 maggio, Aerolinee Siciliane ha inviato una lettera al Presidente Schifani per contribuire alle strategie regionali in tema di trasporto aereo. Siamo senza dubbio il team di maggiori esperti di trasporto aereo in Sicilia. Perché il presidente Schifani non vuole parlare con noi? – si legge nella nota -. Tutte le carte del trasporto aereo sono state giocate sul rapporto con Aeroitalia, compagnia che ha finora cancellato i propri impegni su molte rotte, con destinazioni siciliane, spesso anche a ridosso delle partenze, oppure con ritardi enormi. Perché questa scelta, accompagnata da grandi campagne pubblicitarie? Queste campagne sono state fatte con fondi della compagnia in questione? Nel rapporto con i vettori, la parlamentare del Movimento 5 Stelle Stefania Campo ha fatto interrogazioni e richieste di accesso agli atti alle quali non è stata data risposta. A queste richieste è stato opposto un diniego per una clausola di riservatezza con gli operatori aerei che riteniamo non sussista, perché i contributi su tratte nazionali non possono essere erogati e i patti che implicano atti contro legge sono nulli. Perché quindi questo segreto e questa riservatezza su contribuzioni che siamo certi non esistono, perché diversamente ci sarebbe una clamorosa violazione di norme internazionali?”
“Aerolinee Siciliane – spiega il presidente della compagnia Luigi Crispino – vuole essere utile alla terra dei propri azionisti, sa che il mercato siciliano vale quaranta milioni di passeggeri e non venti e sa come contribuire a sviluppare questo traffico con beneficio per tutti. La Regione Siciliana continua invece ad affidarsi a imprese esterne che non sono, quanto meno, di parola. Ricordiamo anche, nel recente passato, almeno due sceicchi arabi svaniti nel nulla, così come erano arrivati. Possibile che si spendano i soldi di tutti e nessuno si chieda se ci siano reati sottostanti?” Crispino argomenta: “I siciliani vogliono che sia loro garantito il diritto di movimento. Vuole la Regione Siciliana risolvere il problema del trasporto aereo, sì o no? Se la risposta fosse sì, noi ci siamo.”
Ma anche sui numeri Aerolinee avanza grosse perplessità: “La strategia regionale non impedisce i prezzi alti e a nostro avviso li innesca. Il costo di questa pervicacia autocratica può arrivare a due miliardi, per i soli maggiori costi di trasporto aereo, pari al 2,5% del PIL siciliano. Un prezzo davvero eccessivo per un eventuale capriccio istituzionale e senza considerare gli atti secretati dagli aeroporti.”
L’attacco del Pd
“Che ne pensa il presidente Schifani della decisione della società di gestione dell’aeroporto di Forlì che ha rescisso il contratto con Aeroitalia per i continui ritardi e disservizi della compagnia?”. Lo dice Michele Catanzaro capogruppo del Pd all’Ars.
“Da mesi – aggiunge – il presidente della Regione manda comunicati stampa spacciando questa compagnia aerea come la soluzione al caro voli, come mai ora non dice nulla? Siamo curiosi di sapere cosa pensa il presidente Schifani di questo episodio che ha coinvolto la compagnia aerea da lui tanto sostenuta e sponsorizzata”.
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