L’afa non lascia la Sicilia ed anzi, intensifica la stretta. L’anticiclone potenzia la sua azione e le ondate di calore aumentano di intensità nelle tre città metropolitane dell’isola monitorate. Rimangono validi i consigli per evitare rischi sulla salute: bere molto ed evitare di esporsi al sole (ed uscire di casa) nelle ore di punta.

Bollino arancione a Palermo, Catania e Messina

Per la giornata di domani, sabato 23 luglio, a Palermo, Catania e Messina è previsto un caldo da bollino arancione. Lo si legge nell’avviso 151 della protezione civile regionale relativo alle ondate di calore ed al rischio incendi.

A Palermo sono indicati 36 gradi di temperatura massima percepita. Ancora più caldo nel capoluogo etneo e nella città dello Stretto dove sono previsti 38 gradi di massima percepita.

Stesso “copione” dovrebbe essere replicato – sempre secondo l’avviso – per domenica 24 luglio: 36 gradi percepiti nel capoluogo siciliano, 38 a Catania e Messina.

Rischio incendi alto in quattro province

Sono quattro le province siciliane a rischio incendi alta con il massimo livello di allerta (rossa). Particolare attenzione al pericolo roghi nel Nisseno, Ennese, Palermitano e Siracusano. Nelle restanti cinque province viene indicata una pericolosità media con un livello di preallerta arancione.

La situazione

Alti valori di geopotenziale interessano l’area mediterranea e anche l’Italia, confinando il flusso perturbato a latitudini superiori, con ondulazioni in transito sui settori centrali europei. In tale contesto sul Paese domineranno condizioni di stabilità atmosferica, con locali fenomeni temporaleschi pomeridiani sui settori alpini. La ventilazione rimarrà in prevalenza debole, con rinforzi di brezza nelle ore centrali del giorno.

Caddeddu, “Nel 2022 previsto eccesso mortalità come 2003”

“Viste le temperature estreme raggiunte quest’anno, i dati ci fanno ritenere che nel 2022 avremo un eccesso di mortalità dovuto al caldo, come avvenuto già durante l’estate del 2003. Tanto più che oggi, rispetto a 20 anni fa, per via dell’aumento dell’aspettativa di vita, abbiamo una maggior presenza di anziani e fragili, che sono le persone sulla cui salute il caldo eccessivo può avere un impatto più forte”. Lo spiega all’Ansa Chiara Cadeddu, docente di Igiene e medicina preventiva dell’Università Cattolica e coordinatrice del dossier “Il cambiamento climatico in Italia”, presentato oggi dall’Italian Institute for Planetary Health.

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