Picchia un’anziana per rubarle la pensione e la ferisce gravemente: preso e arrestato dopo tre settimane. Il gip del  tribunale di Palermo ha firmato l’ordine di custodia in carcere che è stata eseguita dalla squadra Mobile di Palermo, Sezione reati contro il patrimonio.

La rapina è stata messa a segno lo scorso 2 novembre ai danni di un’anziana di 85 anni. Secondo le indagini a seguire la donna e strapparle via i soldi è stato Giuseppe Amato, 49 anni.

Il colpo è avvenuto il 2 novembre scorso quando la vittima si trovava nei pressi dell’ufficio postale di via Rocco Pirri, nei pressi della centrale stazione ferroviaria ed aveva appena prelevato la pensione, inconsapevole di essere già stata adocchiata dal suo aguzzino.

L’uomo ha seguito l’anziana, che camminava con il bastone, dall’ufficio postale fino al portone di casa. Gli agenti della squadra mobile hanno riscostruito l’intero tragitto della vittima e il pedinamento grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza.

Una volta arrivata a casa la donna è entrata nel portone del palazzo e poco dopo ha fatto irruzione Giuseppe Amato, 49 anni, che l’avrebbe aggredita con violenza tanto che l’anziana dal 2 novembre, giorno della rapina, si trova ancora ricoverata in ospedale con gravi ferite al volto e alla testa.

A quel punto, veniva afferrata alle spalle e trascinata giù per una rampa di scale e le veniva sbattuta la testa più volte sui gradini. A seguito della patita aggressione, la malcapitata riportava delle gravi lesioni tra cui un trauma cranico o facciale oltre che il ferimento di un braccio e la frattura di una vertebra.

L’aggressione e la fuga

Amato avrebbe strappato dalle mani dopo averla picchiata la somma di 675 euro che l’anziana aveva appena prelevato e fuggiva via.

L’anziana riportava gravi ferite a seguito dell’aggressione, sia alla faccia che alla testa ed anche la frattura di una vertebra, lesioni per le quali risulta ancora ricoverata.

All’uomo, veniva contestato pure il reato di lesioni personali gravissime e aggravate, visto l’accanimento di violenza esercitato nei confronti della povera anziana.

Le indagini sono state condotte utilizzando anche le immagini dei tanti sistemi di videosorveglianza presenti in quella zona e da attività di polizia giudiziaria che hanno pure consentito di sequestrare la bici elettrica nonché alcuni degli indumenti utilizzati per compiere il furto.

 

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