E’ stato denunciato uno dei familiari che ieri, 9 aprile, ha aggredito il personale del 118 intervenuto in via Gulì, nei pressi del centro commerciale Forum di Palermo. I soccorritori erano stati allertati per una donna colta da un malore improvviso. Giunti sul posto in appena otto minuti, sono stati comunque presi di mira dal marito e dai figli della paziente, che li hanno accusati di presunti ritardi nei soccorsi. L’aggressione fisica e verbale non ha impedito al personale di intervenire e trasportare d’urgenza la donna all’ospedale Buccheri La Ferla.

Una TAC ha evidenziato un’emorragia cerebrale causata da un aneurisma. La paziente, inizialmente data per morta, è stata trasferita in condizioni gravissime nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale Civico.

La seconda aggressione

Poco dopo, i familiari si sono recati al Buccheri La Ferla e hanno nuovamente aggredito l’equipaggio del 118. Solo l’intervento congiunto di polizia e carabinieri ha permesso ai sanitari di lasciare in sicurezza l’ospedale, dopo ore di tensione.

L’aggressione iniziata a Villabate

La donna di Brancaccio si sarebbe sentita male per cause ritenute naturali ed ora sarebbe in condizioni gravissime ma i parenti accusano gli operatori sanitari.

“Si è verificato un grave episodio di violenza nella giornata odierna presso la postazione 70 di Villabate, dove due operatori sanitari sono stati aggrediti dai familiari di una paziente durante un intervento di soccorso” confermano Giuseppe Badagliacca, Mario Manzo e Claudio Dolce del sindacato Csa Cisal.

“I due colleghi, mentre prestavano assistenza alla paziente, sono stati improvvisamente e violentemente aggrediti, riportando lesioni tali da richiedere il trasporto all’Ospedale Buccheri La Ferla a bordo di un’altra ambulanza”.

“L’aggressione non si è conclusa sul posto: i familiari si sono infatti recati successivamente al pronto soccorso, attendendo l’uscita dei soccorritori, con l’intento di proseguire l’azione violenta. Solo l’intervento delle forze dell’ordine, prontamente allertate, ha permesso di riportare la calma e garantire la sicurezza degli operatori – aggiungono i sindacalisti – Ancora una volta, siamo costretti a denunciare un episodio di inaccettabile violenza contro chi, ogni giorno, si dedica con dedizione e professionalità alla tutela della salute pubblica. Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai colleghi coinvolti e chiediamo con forza maggiore tutela e rispetto per tutto il personale del 118”.

Sei giorni fa un’altra aggressione al 118

Appena sei giorni fa, neanche una settimana, si era registrata un’altra aggressione a un sanitario del 118. In quel caso era avvenuto in via Perpignano un autista soccorritore è stato picchiato in ambulanza dallo stesso paziente che aveva poco prima soccorso. La sala operativa aveva mandato un’ambulanza per soccorrere un uomo che era caduto per strada ed era svenuto. Il paziente ,non appena salito sul mezzo di soccorso, ha iniziato a picchiare il dipendente del 118. E’ dovuta intervenire un’altra ambulanza per soccorrere l’equipaggio. Il soccorritore ha riportato una ferita al volto nella zona della palpebra e un dito rotto.

Soccorso il soccorritore

Sono stati necessari alcuni punti di sutura al volto nel reparto di chirurgia plastica per curare la ferita. “Siamo stanchi di subire queste aggressioni – dicono gli autisti e i soccorritori del 118 – Ogni volta ci dicono che saranno messe in campo le bodycam, ma chiediamo anche una campagna di sensibilizzazione. Non è possibile andare a soccorrere i pazienti e ritrovarci noi in ospedale. Non è più accettabile”.