Sarà un giovedì di manifestazioni per gli agricoltori siciliani. In vista della protesta organica che si terrà a Roma, lavoratori ed imprenditori dell’Isola stanno organizzando diversi presidi sull’Isola. Dopo la marcia tenuta sulla Palermo-Agrigento martedì, iniziata a Bolognetta e conclusasi a Villabate, e dopo il presidio odierno in quel di Poggioreale, i gruppi dell’entroterra siciliano si preparano a nuove mobilitazioni.

Tre i presidi attesi giovedì

Tre, al momento, i presidi annunciati dagli agricoltori siciliani. Un sit-in è atteso a partire dalle 10 di giovedì 15 febbraio sotto la sede della Prefettura di Caltanissetta, posta in viale Regina Margherita. “Uniti per la nostra Isola” recita un volantino che sta facendo il giro dei social network. Un secondo gruppo si radunerà, fra le 8 e le 20, in quel di Enna, in via della Resistenza. Il terzo gruppo di agricoltori si è dato appuntamento sulle Madonie. Il punto di ritrovo sarà posto nei pressi dello svincolo dell’A19 Palermo-Catania di Tremonzelli. A caratterizzare i presidi sarà, come avvenuto in tutte le manifestazioni tenute fino ad oggi, la presenza dei trattori e dei mezzi agricoli, divenuti ormai simbolo di una protesta che chiaramente valica i confini isolani e quelli nazionali.

Agricoltori dei presidi diserteranno presidio sotto la Regione

I gruppi dell’entroterra siciliano non parteciperanno invece alla manifestazione di domani, mercoledì 14 febbraio, indetta dal leader di Sud Chiama Nord Cateno De Luca sotto la sede istituzionale della presidenza della Regione, posta in piazza Indipendenza. Protesta che dovrebbe iniziare intorno a mezzogiorno e per il quale sarebbero attesi circa 20 pullman provenienti da tutta la Sicilia, con cinque trattori autorizzati. Ma, come sopra detto, gli agricoltori dei presidi stradali non ci saranno. Un fatto che è già stato ribadito, nella manifestazione del 12 febbraio conclusa a Villabate, dall’organizzatore delle proteste palermitane, ovvero Franco Calderone. “Noi non andremo alla manifestazione di mercoledì. La parte politica che organizza farebbe bene ad utilizzare i luoghi preposti per legiferare. Devono lavorare all’Ars invece di protestare in piazza contro se stessi”, ha concluso l’agricoltore palermitano.

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