“Da anni mi batto per tutelare la granicoltura siciliana e anche questa volta farò le barricate affinché sia approvata dal Ministero delle Politiche Agricole la deroga proposta dal mondo granicolo siciliano per salvare la produzione di grano nella nostra isola”.
Ad annunciarlo è il parlamentare europeo del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao a proposito del decreto ministeriale n. 6793 del 18 luglio 2018 sulla produzione biologica e l’etichettatura. “Quel decreto tra le tante cose – spiega Corrao – imponeva anche una norma pericolosa: una rotazione colturale contraria alla storia millenaria della Sicilia e alle regole agronomiche del nostro territorio, che di fatto avrebbe ridotto la possibilità di seminare il grano duro da tre a due anni in un quinquennio. Dunque, a conti fatti, una riduzione stimata del 33% del grano siciliano e il rischio che il vuoto di produzione fosse colmato con importazioni estere”.
“La Regione Siciliana, che ne aveva avuto la possibilità – sottolinea l’eurodeputato – non si era opposta in sede di Conferenza Stato-Regioni, ma fortunatamente il decreto ministeriale prevede che le Regioni possono adottare specifiche deroghe se supportate da adeguata documentazione scientifica. E adesso finalmente la parola passa al mondo agricolo, a chi il grano lo conosce davvero. Giovedì 8 novembre ci sarà un importante tavolo tecnico composto da esperti, rappresentanti del mondo universitario, enti di ricerca e sperimentazione e organizzazioni del mondo agricolo. A loro va il mio plauso per essersi organizzati e mossi compatti per tutelare il biologico siciliano. La deroga proposta sarà una rotazione colturale che permetta di seminare grano ad anni alterni, ripristinando così il ciclo agronomico naturale dell’agricoltura siciliana che da millenni è fondata sulla rotazione frumento – fava o frumento – sulla”.
“Seguirò in prima persona questo iter – aggiunge Corrao – così importante e cruciale e sono certo che il Ministero saprà ascoltare le istanze del territorio ben supportate da basi scientifiche e approverà la proposta di deroga. E’ importante dare immediatamente certezze ai cerealicoltori adesso, che si trovano nel periodo prima delle semine” – conclude l’europarlamentare.
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