Revoluscion tivi”, un nome impegnativo, soprattutto in momenti come quello che stiamo attraversando: ma le nostre piccole rivoluzioni le vogliamo portare avanti, nonostante il virus, nonostante i pochi soldi. Amiamo le piccole cose che diventano grandi, spesso le grandi cose sono piccolissime”.

Con queste parole Letizia Battaglia annuncia la Revoluscion Tivi del Centro Internazionale di fotografia da lei diretto. Un programma di due talk in live streaming dalla pagina fb del Centro Internazionale di fotografia, martedì 29 dicembre e mercoledì 30 dicembre alle ore 16, che sulla scia delle attività promosse dal Centro, vuole portare all’attenzione del pubblico la ricerca di fotografi internazionali usando linguaggi e strumenti che la contemporaneità al momento ci impone, divenendo così un luogo di sperimentazione per la fotografia e per la sua declinazione espositiva.

Insieme a Letizia Battaglia, che sarà la protagonista di entrambi gli appuntamenti, ci saranno alcuni personaggi di spicco del mondo della fotografia e dell’arte contemporanea.

Oggi pomeriggio Letizia Battaglia dialogherà con la giornalista Sabrina Pisu, che nel 2018 ha curato al Centro Internazionale di fotografia una mostra-omaggio a Enrico Mattei, dal titolo “Il caso Mattei, 56 anni dopo”, esponendo per la prima volta al pubblico, foto e documenti inediti”, provenienti dagli atti dell’inchiesta condotta dal magistrato Calia sul disastro aereo avvenuto il 27 ottobre del 1962 in cui persero la vita oltre Mattei anche il pilota Irnerio Bertuzzi e il giornalista statunitense William McHale.

Mercoledì 30 dicembre sempre alle ore 16 sarà la volta del fotografo tedesco Miron Zownir, con Gaetano La Rosa. Miron Zownir, che sarà uno dei prossimi artisti a esporre al Centro internazionale di Fotografia, in un progetto curato da Gaetano La Rosa, è famoso per le sue immagini scattate nella Berlino Ovest, a Londra e New York, nelle città post comuniste dell’Est Europa, ed è considerato uno dei più radicali fotografi della scena contemporanea degli ultimi quarant’anni.

 

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