Cantieri da terminare, aree da riqualificare ed ordinanze da far rispettare: sono questi i tre passaggi richiesti dai residenti del quartiere Albergheria, a Palermo. Un’area, quella della I Circoscrizione, interessata dalla presenza di percorsi storico-culturali ma anche da forti situazioni di incuria. Un dualismo che riguarda un pò tutti i quartieri popolari del capoluogo siciliano, che attendono da tempo una vera operazione di rilancio.

I cantieri dell’Albergheria: il parcheggio di via Cadorna

A parlarci dei problemi dell’Albergheria è Giovanni D’Amico, studente di archeologia e residente del quartiere. A proposito di aree da riqualificare o sulle quali terminare i lavori, il cittadino si concentra sul parcheggio di via Cadorna, ad oggi ancora un work in progress. “Questo cantiere esiste da anni. Da nove mesi, il parcheggio sembra pronto. Addirittura, spunta su internet come struttura disponibile. Dall’ultima volta che siamo stati qui, non è cambiato nulla. Se non il fatto che è stata tolta una rete per facilitare la viabilità”. Una visita, quella che ricorda D’Amico, avvenuta il 22 ottobre 2021, evidenziando soprattutto lo stato della via laterale che interconnette la stessa via Cadorna a via dei Benedettini. Un luogo che, secondo quanto riferiscono i residenti, è luogo di degrado e di attività illecite.

L’area continua ad essere così preda di tossici, gente pericolosa per i residenti – sottolinea D’Amico -. A causa delle mancate potature tra l’altro, la piccola strada che ha lasciato disponibile il cantiere è ancora più buia la sera. Non è una cosa da poco, visto che questo tratto connette via Cadorna all’ospedale dei Bambini e ad alcune attività commerciali importanti per il quartiere”.

L’infrastruttura di via Cadorna ha richiesto un investimento da tre milioni di euro. Un progetto, quello del parcheggio pubblico, che rientrava nella cosiddetta misura PAPA 180 compresa nel Patto per Palermo. Un accordo, sottoscritto nel 2016, che comprendeva investimenti per oltre 770 milioni di euro. Sui lavori, il Comune di Palermo anticipò la prima tranche di pagamenti nel 2019. Ciò con il versamento del 10% dell’importo complessivo finalizzato al progetto. Ma ad oggi la struttura, pur apparendo dall’esterno a buon punto, risulta ancora non consegnata.

Albergheria e la questione sicurezza: il futuro alla chiesa dei Fornai

Sempre su via Cadorna, insiste anche l’antica chiesa dei Fornai. Recentemente, la struttura religiosa è stata oggetto del furto della Madonnina posta nella casupola all’ingresso. Un oggetto che, se dal punto di vista economico non ha un grande valore, lo possiede a livello sentimentale. Fatto evidenziato anche dallo striscione appeso dai bambini del quartiere Ballarò, che hanno chiesto agli autori del vile gesto di restituire il mal tolto. Un furto sul quale sta ancora indagando la polizia. Secondo quanto ricostruito da alcuni membri della confraternita, il furto sarebbe avvenuto alle prime luci dell’alba di domenica, più precisamente verso le cinque del mattino. Un orario nel quale tutti dormivano.

Area pedonale di San Giovanni degli Eremiti

Sul furto ai Fornai, sono in corso le operazioni per incrociare le immagini dei pochi dispositivi in funzione in zona, con le telecamere del traffico. Ma questo è un altro grande problema del quartiere, come riferito dallo stesso Giovanni D’Amico. Molte delle telecamere del quartiere non sono funzionanti. Fatto che, nullifica ad esempio l’ordinanza che istituisce l’area pedonale nei pressi della chiesa di San Giovanni degli Eremiti. Un sito storico, che gioca un ruolo chiave nell’attrattività turistica dell’Albergheria.

“Questa è un’area pedonale importante, sia perchè ci sono diversi bambini che vengono qui a giocare, sia perchè, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, è luogo di passaggio per i turisti. Ma, nonostante ciò, qui capita che transitano macchine e motori. Il problema è che non ci sono controlli. Le telecamere ci sono ma, come accade in altre parte del quartiere, non sono funzionanti. Si potrebbero fare delle attività, si dovrebbe valorizzare maggiormente quest’area, con qualche elemento architettonico in più. Ma, ad oggi, rimane soltanto una strada”.

Il campetto da calcio dell’Albergheria

Tra i problemi dell’area del centro storico del capoluogo siciliano vi è la mancanza di spazi dove praticare sport. Quelli che ci sono si trovano in condizioni pietose. Leggasi il campetto da calcio situato sotto il comprensorio universitario San Saverio. Uno spazio sul quale, il cittadino intervistato, rimprovera alcune mancanze alle istituzioni territoriali. “La prima circoscrizione aveva promesso di recuperare questo campetto e renderlo accessibile ai ragazzi del quartiere. Ma, come si nota, è un disastro. Non ci sono protezioni. Il terreno è mal ridotto. Qui vengono tanti bambini. A Ballarò e, in generale, in I Circoscrizione, ci sono pochi campi sportivi. E, quelli esistenti, appartengono a scuole ed oratori. Non c’è qualcosa di pubblico”.

Sulla questione impiantistica, il Comune di Palermo ha lanciato un progetto legato alla riqualificazione degli spazi destinati all’attività motoria. Ripristino dei luoghi che, nel caso del campetto da calcetto di San Saverio, passa per il ripristino delle reti di protezione e per il rifacimento del manto erboso. E’ Giovanni D’Amico stesso a proporre una soluzione. “So che al Velodromo ci sono distese di erba sintetica che giacciono lì da anni. Si potrebbero utilizzare. Ciò permetterebbe di rendere più sicuro il campetto per i bambini. Al di là di ciò, non credo che un prato in erba sintetica costi così tanto. E’ anche una questione di decoro”.

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