Palermo e un problema chiamato mancate potature: un’emergenza, quella riguardante gli alberi del capoluogo siciliano, documentata in diverse occasioni negli ultimi mesi. Sono circa 70.000 gli arbusti presenti in città, alcuni dei quali lasciati all’incuria e al degrado. Ciò per i soliti problemi di personale che affliggono gli uffici del Comune di Palermo. In particolare, in questo caso specifico, l’area del settore “Ville e Giardini”, nel quale ormai le truppe dei potatori sono ridotte all’osso.

Il caso di via Franz Liszt

Fatto che lascia diverse zone del capoluogo siciliano scoperte rispetto alla cura del verde. Ciò come nel caso di via Franz Liszt, arteria viaria situata all’interno del quartiere Malaspina. Qui, i residenti della zona segnalano che le fronde degli alberi, a causa della mancata manutenzione degli alberi, sono arrivate addirittura ad altezza d’uomo. Un vero problema, sia da un punto di vista ambientale che di pubblica sicurezza, anche alla luce di quanti danni ha inflitto il maltempo proprio nell’ultimo periodo, in particolare proprio al verde cittadino. Segni di cui ancora c’è traccia fra la terra della villetta, nella quale si possono rintracciare alcune fronde cadute al suolo.

“Fronde arrivano ad altezza d’uomo”

A descrivere lo stato di abbandono di via Franz Liszt è Filippo Alario, attivista di Fratelli d’Italia. “Ci sono queste alberi, non potati da tanto tempo. Mettono a rischio perfino la sicurezza stradale. Mentre un motociclista passa con il proprio motore, può scontrarsi con un ramo e cadere a terra con le relative conseguenze. Le fronde arrivano ad altezza d’uomo. Ho fatto una prima richiesta ad aprile, ma non ho ricevuto risposta. Poi sono seguite ulteriore segnalazioni, ma senza una risposta. Chiedo alla nuova Amministrazione di intervenire e di creare le squadre necessarie, al fine di garantire la sicurezza in città”.

Quello di via Franz Liszt è soltanto l’ultimo caso di una gestione del verde in città decisamente rivedibile. Da capire se la nuova amministrazione sarà in grado di rinforzare le truppe dei potatori specializzate, ormai ridotte all’osso fra mancati turnover e pensionamenti.