Parla Alberto “Jimmy” Fontana, storico ex portiere del Palermo tra il 2006 e il 2009. Arrivato in Sicilia come secondo di Agliardi, grazie al suo talento e alla sua esperienza diventò presto il titolare. Venne svincolato nell’estate 2009 in seguito a dei malintesi con la società.
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Proprio su questo argomento ha detto: “Io in realtà non litigai mai con nessuno. Semplicemente il Palermo investì molti soldi su un giovane portiere (Marco Amelia n.d.r.) e la mia presenza, involontariamente, poteva creargli delle pressioni visto che ero amato dalla piazza”.
“Walter Sabatini mi chiamò per spiegarmi la situazione e io accettai la situazione: a quel punto era meglio andare via. Poteva finire diversamente, fu un peccato però lo capisco. Ma di certo non ci fu nessun litigio come ho letto da qualche parte”.
Sulla cessione del Palermo e il suo rapporto con Zamparini: “Palermo deve essere grata. In un rapporto lungo ci stanno le incompresioni – prosegue Fontana a BlogSicilia.it -, però ha portato i rosanero a essere tra le migliori cinque squadre d’Italia. Una cosa fantastica”.
“Io penso che mi stimasse molto. Lo credo per via di come mi parlava nelle poche volte che ci siamo incontrati. Io con lui ho sempre avuto un buon rapporto a differenza di quello che si potesse credere. Forse si poteva dire subito la verità (riferendosi alla vicenda Amelia n.d.r.), ma non abbiamo mai litigato”.
Un commento sul suo Palermo: “Arrivai in una squadra che aveva dei giocatori straordinari. Dei futuri campioni del mondo come Zaccardo e Barzagli, farei fatica a individuare il compagno più forte con cui ho giocato. Non sarebbe giusto fare solo un nome. Ci fu un’annata dove senza l’infortunio di Amauri saremmo potuti davvero arrivare in Champions League”.
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“Quell’anno eravamo una squadra davvero tosta. Avevamo anche delle buone riserve e come gruppo eravamo molto unito. Per molto tempo siamo stati secondi in classifica e se Amauri non si fosse infortunato avremmo potuto fare davvero il miracolo”.
Infine, su un suo possibile ritorno in rosanero magari da dirigente: “Non credo, io ho fatto una scelta precisa: vivere lontano dal calcio. Mi piace guardare le partite e osservare i portieri, in questo mi diverto da matti perchè è la mia passione fin da quando sono bambino. Ma la mia scelta è chiara e precisa”.
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