Gianni Alemanno lancia “Forum“, il suo nuovo soggetto politico destinato a quella che definisce “destra sommersa“. Lo fa da Palermo, più precisamente dalla location dell’Astoria Palace. Luogo nel quale l’ex sindaco di Roma presenta il programma politico della sua nuova sigla che, laddove ci sia la consistenza necessaria, sarà una piattaforma di lancio per le prossime elezioni europee e per gli appuntamenti politici nazionali.

Una decisione che, secondo Alemanno, verrà presa a novembre. “Vogliamo verificare di avere la forza adeguata ma sostanzialmente vogliamo agire sui delusi del Governo Meloni, ovvero quelle persone che si aspettavano un cambiamento profondo che ad oggi non c’è stato – sottolinea -. L’obiettivo è quello di essere un’opposizione costruttiva a questo Governo, al fine che cambi posizione. Ma parliamo a tutti quelli che vogliono un cambiamento, anche se vengono dal mondo 5 stelle o dalla sinistra”.

La critica al Governo Meloni

Un esecutivo nazionale che, secondo l’ex sindaco di Roma, deve cambiare rotta sul fronte della politica estera. “C’è troppo allineamento con gli Stati Uniti e Bruxelles. Non si difende l’interesse nazionale se non si ritrova la sovranità e le chiavi di casa“. Un elemento che ricorre molto sul tema migranti. “Il Governo aveva promosso il blocco navale. Invece i flussi migratori sono raddoppiati. Riteniamo che bisogna fare una politica bloccando le partenze e non gli arrivi. Quando il migrante è in mare, non si può bloccare e non si può lasciare in mezzo al mare. Bisogna evitare che parta con cooperazione economica e con strategie di intelligence e militare per disarticolare le strutture del traffico di esseri umani”

Civismo protagonista nelle Regioni

Sul fronte siciliano, Alemanno punta ad avere un dialogo diretto con il civismo, elemento protagonista, nella visione dell’esponente di destra, delle prossime elezioni amministrative. “In tutta Italia c’è molta attenzione. In particolare in Sicilia ci sono tanti movimenti locali con cui si deve parlare, ma lavoriamo anche con le liste civiche. La nostra sigla sarà utilizzata per europee e politiche, ma non a livello locale dove vogliamo lavorare con il civismo, il modo migliore per rappresentare le esigenze del territorio”.

Il programma elettorale

Un partito che regge il proprio programma elettorale su quattro colonne portanti. “Noi partiamo sostanzialmente da una rivendicazione geopolitica. Riteniamo che ci sia un Mondo multipolare, che debba spingersi a non essere subalterno nè all’Europa nè all’atlantisimo. Abbiamo bisogno di un’Italia più indipendente nel Mediterraneo e che si liberi immeditamente dalla guerra in Ucraina. Un conflitto che è costato dai 150 ai 180 miliardi all’economia italiana. Un costo inaccettabile per una battaglia che non è la nostra. Il secondo elemento è quello economico-sociale. Vogliamo avere politiche di sviluppo. Un nuovo keyenesismo che ci permetta di fare investimenti. E poi c’è il problema delle tecnologie. Bisogna porre un argine alle tecnologie imposte dalle multinazionali nell’era covid, sull’IA e sulla transizione green, perchè non rispondono alle esigenze dei cittadini ma agli interessi economici delle multinazionali”.