Il fascino dell’architettura attraverso lo sguardo di alcuni tra i maggiori progettisti del panorama internazionale. La luce, la materia, il paesaggio. Lo spazio modificato dall’uomo e le sfide che arrivano dall’incompiuto, elemento stonato di tanti paesaggi contemporanei. Sono questi i temi di “Sguardi di Luce”, la rassegna Sole Luna doc Architettura, progetto dell’associazione Sole Luna-Un ponte tra le culture, che partirà giovedì 7 marzo nella Sala dei 99 di Palazzo Branciforte.

Curata dai direttori artistici del festival palermitano Sole Luna Doc Film Festival, Chiara Andrich e Andrea Mura, la rassegna nasce dalla collaborazione tra l’associazione Sole Luna, la Fondazione Sicilia e l’Università di Palermo. Sei le serate dedicate ai documentari con due proiezioni al mese (fino al 30 maggio), per scoprire altrettanti sguardi di luce: da Frank Gehry a Renzo Piano, dal collettivo Alterazioni video all’architetto iracheno Zaha Hadid. E ancora: da Moshe Safdie, Premio Pritzker nel 2004, a Carlo Scarpa. Il primo “sguardo” è quello dell’architetto canadese Frank Gehry, apripista della corrente decostruttivista e creatore di palazzi entrati nella storia dell’architettura come il museo di Bilbao o la Walt Disney Concert Hall con le loro forme sinuose e specchianti. Il film che ne racconta pensiero, tecnica, intuizioni ed estro creativo è “Frank Gehry. Creatore di sogni” (2005) di Sidney Pollack, il regista statunitense de “La mia Africa”, vincitore di 7 premi Oscar.

“Fondazione Sicilia ha fortemente voluto ospitare la rassegna Sole Luna doc Architettura a Palazzo Branciforte, poiché – afferma il presidente della Fondazione, Raffaele Bonsignore – questa antica dimora ha un fortissimo legame con il territorio, costantemente ribadito dalle iniziative che ospita. Un legame che passa attraverso l’architettura di un luogo ricco di storia, che, grazie al restauro di Gae Aulenti, si è sottratto all’incuria del tempo diventando, come questo straordinario architetto si augurava, centro di conservazione ma soprattutto di propulsione culturale”.

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