I lavori per evitare i continui allagamenti nella borgata di Partanna Mondello sono iniziati il 15 novembre del 2016. Sono stati annunciati in pompa magna. Si stanno realizzando tre vasche di drenaggio e laminazione nell’area del quartiere di Partanna per porre fine agli allagamenti per l’insufficienza del sistema di smaltimento delle acque bianche.

C’è stato il taglio del nastro e il comunicato che qui riportiamo. Ma alla luce di quanto successo ieri nella borgata i residenti chiedono, ma a che punto sono i lavori?

“Alla cerimonia di avvio dei lavori erano presenti, tra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla Riqualificazione urbana, Emilio Arcuri, il Capo Area Mario Li Castri e il responsabile del Coime, Mario Scotto.

I lavori delle vasche di laminazione che seguono quelle di sedimentazione, programmati e finanziati dall’Amministrazione Comunale e realizzati dal personale del Coime, costituiscono, appunto, un primo intervento di mitigazione da realizzare a breve termine, per ridurre l’entità dei disagi dovuti agli allagamenti che si verificano nella borgata.

Le acque piovane ruscellanti a causa dell’estesa impermeabilizzazione dei suoli, determinata dal disordinato sviluppo edilizio dell’area, verranno convogliate in vasche di sedimentazione per la eliminazione degli inquinanti. Successivamente le acque a gravità giungeranno alle vasche di drenaggio raggiungendo la falda attraverso le rocce permeabili sottostanti che le filtreranno.

‘Questi lavori – hanno detto il sindaco Orlando e l’assessore Arcuri – servono per avviare a soluzione un grave problema strutturale ed ambientale che si manifesta dopo ogni intensa pioggia e conferma l’attenzione dell’amministrazione verso la soluzione dei diversi problemi delle periferie.’

Questa tipologia di interventi ecosostenibili per prevenire il rischio idraulico va sotto il nome di «sistemi di drenaggio urbano sostenibile» (in sigla, Suds), che hanno lo scopo di gestire le acque di pioggia per evitarne l’immissione in fogna. Pur per concentrazioni modeste, tali sistemi sono anche in grado di trattare le sostanze inquinanti presenti nell’acqua; in alcuni casi possono anche prevedere l’accumulo e il riuso delle acque di pioggia. Sotto la voce «sistemi di drenaggio urbano sostenibile», sono ricompresi alcuni sottosistemi: le aree di ritenzione vegetate, i canali filtranti, i filtri a sabbia sotterranei, le trincee filtranti, i pond e i rain garden.

‘La soluzione definitiva ai problemi idrici della zona nord – spiega l’assessore Arcuri – è tuttavia legata agli interventi, tutti di competenza della Regione Siciliana, e in parte compresi tra le opere oggi commissariate in capo alla dott.ssa Vania Contrafatto (ex depuratore fondo verde per 5,5 milioni di Euro) ed in parte al collettore di acque meteoriche Castelforte, un nuovo ferro di cavallo che lungo la via Castelforte e Catalani intercetterà tutte le acque bianche di monte, opera questa inserita nel patto per la Sicilia per oltre 6,6 milioni di euro”.