“Non ci sarebbero state dall’azienda aperture se non di un biglietto aereo e un contributo iniziale una tantum”. “Una proposta irricevibile”.  Questo il commento di uno dei lavoratori di Almaviva Contact in seguito al vertice tra sindacati, delegati RSU e azienda sulla riqualificazione
professionale in ambito IT. Presente al tavolo anche l’assessorato regionale alle Attività produttive. 

100 dipendenti verso il trasferimento

Le sigle Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, la delegazione RSU con i rappresentanti di Almaviva Contact hanno discusso in merito alla verifica dell’accordo dello scorso 3 agosto 2022 che prevedeva la formazione e la riqualificazione del personale. Dopo che l’azienda ha formato 108 dipendenti, che hanno ottenuto una certificazione specifica, Almaviva Contact ha comunicato che nei prossimi giorni contatterà la totalità delle persone che hanno superato l’esame di certificazione, proponendo un ulteriore momento di approfondimento formativo, fissando successivamente un colloquio per la conseguente assunzione presso Almaviva Spa di Roma o Milano. Le posizioni attualmente aperte sono 40 di cui 10 su Milano e 30 su Roma.

“Proposta irricevibile” per tanti

Per i lavoratori quindi si aprirebbe una fase di trasferimento in altra sede. Una proposta ritenuta “irricevibile” da molti. I lavoratori saranno inquadrati con contratto Full Time, applicazione del contratto metalmeccanico, livello dal 4 al 6 in funzione della ral di provenienza, a cui si aggiungeranno i trattamenti economici e normativi previsti dal contratto integrativo previsto in Almaviva spa. Nella priorità di assunzione, l’azienda terrà conto del voto conseguito al momento della certificazione, dando precedenza ai 31 lavoratori che hanno superato il primo step formativo, scalando successivamente ai 77 lavoratori che hanno superato l’esame al termine del secondo modulo formativo.

Il lavoro a centinaia di km da casa

La proposta è stata accolta dalle Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni le quali, pur considerando positiva questo primo step assunzionale che interesserà 40 persone proveniente dal bacino di Almaviva Contact, “non possono non porre la giusta attenzione sul limite rappresentato dalla questione logistica”, scrivono.  I sindacati evidenziano come per circa 100 lavoratori, dei 108 complessivamente riqualificati, la possibilità di traguardare un futuro occupazionale comporterà il trasferimento a centinaia di chilometri dal proprio territorio.

No al lavoro agile

Dunque al fine di affievolire gli impatti economici sui lavoratori interessati, le Segreterie nazionali hanno chiesto l’utilizzo di un lavoro agile spinto e un sostegno economico per avviare questa nuova esperienza professionale. Almaviva Contact però ha chiarito che le attività su cui saranno allocate le risorse è prevista sulle infrastrutture fisiche, collocate presso Roma, Milano o presso clienti, per questo è prevista la presenza fisica e il lavoro agile non è applicabile”. Almaviva si è resa disponibile al riconoscimento di un biglietto aereo e di un contributo iniziale di 1000 euro come aiuto per i primi 2 mesi di affitto ma i lavoratori non ci stanno. Sul tavolo c’era anche l’assessorato alle Attività produttive che ha proposto di finanziare altri percorsi di riqualificazione per i lavoratori ma rifiutate dall’azienda.