Almaviva, tornano a protestare i lavoratori. Non ci stanno a vedere il loro futuro ‘svenduto’, non ci stanno a non sapere che ne sarà di loro. Ieri è stata una giornata che tutti ricorderanno, difficile e dolorosa.
Eppure aveva fatto ben sperare l’accordo di maggio che congelava i tremila esuberi, 1670 a Palermo.
Ma l’azienda ha presentato il contro: per 396 addetti della commessa Enel che avra’ termine a fine dicembre, si apre improvvisa la strada dei trasferimenti a Rende, in Calabria. Ieri la notizia dei primi 154 in partenza, tra cui tre team leader e un business manager. Oggi quella dell’inizio ufficiale della nuova fase di protesta.
Tre giorni di assemblee da stamane per gli operatori di via Marcellini e via Cordova. I sindacati hanno
proclamato lo stato d’agitazione e chiesto all’azienda la convocazione urgente di un tavolo. Testimoni raccontano di scene di rabbia e pianto quando al nuovo responsabile del personale e’ toccato presentarsi sciorinando l’elenco dei 154 trasferiti, con tanto di lettere.
Un dramma per tanti che saranno costretti a separarsi dalle proprie famiglie, costretti persino a valutare l’ipotesi di licenziarsi, perche’ non e’ detto che valga la pena affrontare il costo, anche solo economico, di una nuova vita altrove.
“Una decisione che ci coglie di sorpresa e che è fuori da ogni logica”. Così Maurizio Rosso, segretario di Slc Cgil di Palermo, commenta l”annuncio di Almaviva, pronta a trasferire 150 lavoratori da Palermo a Rende, in Calabria.
Una vera e propria doccia fredda per una parte dei 396 operatori impiegati nella commessa Enel, persa lo scorso dicembre dal colosso dei call center e ormai in scadenza. Così per l”azienda, che nell’ultimo incontro al Mise ha presentato un quadro complessivo di peggioramento con perdite che hanno sfiorato i tre milioni di euro ad agosto, questi lavoratori “non possono trovare una ricollocazione nella sede di Palermo”. I trasferimenti dovrebbero partire da metà ottobre e già ieri sono state consegnate le prime lettere.
“Siamo indignati, è una cosa gravissima, si tratta di licenziamenti mascherati – aggiunge Rosso -. L”azienda sa bene che per un lavoratore part-time che guadagna 500-600 euro al mese è impossibile trasferirsi da Palermo in Calabria. Saranno costretti a licenziarsi”. Senza contare il fatto che “basterebbe spostare le telefonate da Rende a Palermo. Che bisogno c’è di spostare fisicamente i lavoratori?”.
I sindacati, che hanno formalizzato alla società una richiesta di incontro al Mise e hanno scritto al capo dello Stato, al premier, al presidente della Regione siciliana e al sindaco di Palermo, hanno già proclamato lo stato di agitazione. Stamani i lavoratori sono in assemblea nella sede di via Marcellini, giovedì in quella di via Cordova.
Appreso della notizia del trasferimento di 154 lavoratori dalla sede di Palermo a quella di Rende, il Sindaco Leoluca Orlando ha inviato oggi una nota al governo nazionale per sollecitare una riunione urgentissima del tavolo negoziale sulla vertenza Almaviva.
“Questa decisione unilaterale dell’azienda – afferma il Sindaco – imprime una accelerazione in una situazione che già era critica e, ancora una volta, rende necessario un urgente intervento nazionale in una vertenza che certamente non è solo palermitana anche se, per la presenza dell’azienda nella nostra città, sono i lavoratori di Palermo e del Meridione quelli che rischiano di essere maggiormente colpiti”.
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