“Ieri, in spregio alla progettualità, ai piani industriali e a un percorso di sviluppo si è firmato un accordo che mette seriamente a repentaglio gli ultimi diritti dei lavoratori: la dignità e la privacy, attraverso il controllo individuale e a distanza”. A dichiararlo è la Slc Cgil Palermo, che ieri al tavolo all’assessorato regionale al Lavoro non ha firmato l’accordo su Almaviva prendendo definitivamente le distanze dall’intesa che deve ancora passare al vaglio del referendum dei lavoratori.

Il 18 ci sarà un nuovo incontro all’assessorato al Lavoro sull’esodo incentivato con Almaviva Contact e i sindacati.

“L’occupazione e la competitività si raggiungono con piani di sviluppo, investimenti e nel rispetto delle regole del lavoro. Almaviva – aggiunge Rosso – non mantiene gli impegni presi: ha disatteso l’accordo del 23 maggio 2017, che prevedeva un piano di investimenti e un percorso industriale che coinvolgesse anche le istituzioni politiche e non ha concretizzato tutta la parte degli investimenti e dello sviluppo: contratto di secondo livello, lavoro pregiato (100 postazioni IT), esodo incentivato e formazione per lo sviluppo del capitale umano”.

La Slc Cgil Palermo prende le distanze da questa “pagina buia” e invita i lavoratori e le Istituzioni a una forte presa di posizione “contro la morte del lavoro e dei diritti”. “Oggi più che mai c’è bisogno di aziende che investano radicandosi sul territorio e consolidando il lavoro: E che non usino la nostra Isola e i lavoratori per una mera logica di interessi economici per poi abbandonarli al loro destino. Lo spettro e l’ombra oscura della disoccupazione in un territorio come la Sicilia non possono più esistere – aggiunge Rosso – Continueremo a contrastare con tutte le forze questa cultura che opprime il mondo del lavoro. La Sicilia ha bisogno di istituzioni politiche che creino le condizioni di sviluppo del lavoro, introducendo un’idea di impresa sostenibile attraverso un rapporto più simbiotico con le aziende e con i sindacati, per uno sviluppo coerente e che ci metta al passo con i paesi più sviluppati dell’Europa”.