Nomine in sanità, si cambia e sarà una svolta epocale. Nasce una commissione di saggi che indicherà le terzine dei migliori per ogni posto e solo dopo interverrà la politica. E’ il modo in cui il governo, insieme alla maggioranza, vuole “sbattere la porta in faccia alle polemiche” e introdurre elementi di maggiore trasparenza e buona pratica. E’, forse, l’elemento più importante trattato durante il vertice di maggioranza di oggi.
Per il resto timidi segnali di ritorno ad un dialogo senza tensioni nella maggioranza che regge il governo Schifani alla Regione. A partire da un nuovo modo di fare le nomine. In un lungo vertice di maggioranza iniziato poco dopo le 11 e sospeso solo qualche minuito prima delle 14 ma con una appendice tecnica continuata nel pomeriggio.
Si è trattato del primo vertice senza la Democrazia Cristiana. Presenti, invece, tutti gli altri partiti ovvero il commissario Luca Sbardella e il capogruppo Giorgio Assenza per Fratelli d’Italia, il coordinatore Marcello Caruso e il capogruppo Stefano Pellegrino per Forza Italia, l’assessore Luca Sammartino e il capogruppo Salvo Geraci per la Lega, Fabio Mancuso, Antonio Scavone e Roberto Di Mauro per il MpA, Massimo Dell’Utri e Marianna Caronia pe Noi Moderati. A presiedere il vertice durante la mattina c’erano sia il Presidente della Regione Renato Schifani che il Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Presente anche l’assessore all’economia Alessandro Dagnino dovendo affrontare temi legati alla Legge di Stabilità.
Nomine in sanità
La prima svolta annunciata dal Presidente della Regione riguarda le nomine in sanità. Nel settore si cambia proprio per spegnere le polemiche dentro e fuori la maggioranza e per garantire una crescente trasparenza. Le nomine non si faranno più dagli elenchi degli idonei come fu per la riforma Razza Musumeci. Una nuova riforma prevederà un’Alta Commissione composta da tre membri, uno di nomina del Presidente della Regione, uno dell’Agenas, l’agenzia del Ministero della salute, ed un terzo di nomina della conferenza dei rettori. La Commissione indicherà le terne di migliora candidati per ogni posto e poi la politica farà la nomina sulla base dei tre “finalisti”
Accantonate tensioni e dissapori
Il primo passaggio è stato accantonare qualche tensione degli ultimi tempi. Fra questi cala la tensione sula vicenda dei consorzi di bonifica. L’assessorato all’Agricoltura ha emanato una uova nota a chiarimento delle precedenti al centro dell’animato dibattito con il Movimento per l’Autonomia.
“Apprezziamo lo sforzo dell’assessore Sammartino, che nella nota odierna chiarisce alcuni passaggi relativi alla stabilizzazione dei precari dei consorzi di bonifica. Tuttavia non la riteniamo esaustiva. Manca un espresso riferimento al turnover introdotto dall’articolo 60 della legge 9 del 2021 e non viene esplicitamente richiamato lo scorrimento “nei limiti del 100% dei posti resisi vacanti al 31 dicembre del 2024”. Si mette in chiaro nella sua nota la portata applicativa dell’articolo 39 del CCNL circoscritta ad aspetti procedimentali, ma attendiamo una elencazione tassativa degli stessi profili procedimentali in modo da sgomberare il campo da ogni interpretazione equivoca. Suvvia! Un ultimo sforzo e le riconosceremo la bontà dell’impegno” è stato il commento a distanza del deputato regionale del Mpa Giuseppe Lombardo insieme ai colleghi parlamentari autonomisti.
I fondi territoriali (le ex mancette)
Si cambia anche anche sulle richieste da parte dei deputati di contributi ai territori. Potranno essere presi in considerazione solo proposte che riguardano infrastrutture e che sono in carico a Enti Pubblici ed enti Ecclesiastici non associazioni o privati.
200 milioni di tesoretto
Dopo la chiusura della prima parte del vertice, nel pomeriggio la riunione è continuata per affrontare aspetti più tecnici. Sul piatto circa 200 milioni di euro sui quali occorre fare scelte. Le ipotesi di ogni partito sono state messe sul tavolo e ogni proposta è stata analizzata insieme all’assessore all’Economia prima di passare ad una fase di scelta sull’uso di risorse per investimenti.
Forestali e Precari
Alla fine trovato l’accordo anche sui Forestali sui quali sembrava non si sarebbe raggiunta la quadra. “Nel disegno di legge finanziaria all’esame dell’Ars sarà previsto un incremento di 23 giornate lavorative per tutti gli operai forestali, così da offrire maggiore stabilità economica” annuncia con una nota in serata il presidente della Regione, Renato Schifani, anticipando lo stanziamento di 41 milioni di euro per la cura di boschi e foreste. Le nuove risorse consentiranno di potenziare gli interventi di manutenzione e le attività di prevenzione degli incendi del dipartimento dello Sviluppo rurale, oltre a prolungare – in base alle condizioni climatiche – l’operatività delle squadre antincendio del Corpo forestale.
“L’estensione delle giornate lavorative per i circa 13.500 operai a tempo determinato – prosegue Schifani – va incontro alle necessità del personale e del territorio, e rappresenta un passo avanti verso una gestione più sostenibile degli oltre 180 mila ettari delle aree demaniali”.
“Ringrazio il presidente Renato Schifani, Luca Sbardella e gli altri coordinatori dei partiti di maggioranza per avere accolto la richiesta del nostro assessorato di aumentare le giornate lavorative per tutti gli operai forestali. Si tratta di un intervento di fondamentale importanza che da una parte darà maggiori garanzie ai lavoratori e dall’altra permetterà di affrontare con ancora più forze la lotta agli incendi, migliorando anche la prevenzione. Ancora una volta il governo regionale conferma il proprio impegno a tutela del patrimonio naturale della Sicilia” aggiunge l’assessore al Territorio e all’ambiente, Giusi Savarino.
Sul tavolo, infine, l’aumento delle ore per i precari sua ex Pip di recente stabilizzati che per quelli assegnati agli Enti locali






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