“Non consentiremo nessun licenziamento, siamo pronti a discutere di un piano di riduzione dei costi laddove è possibile tagliare spese superflue ed evitabili con l’obiettivo però di mantenere i posti di lavoro della ex municipalizzata, a garanzia dei dipendenti Amap, degli ex Aps e dei cittadini per rilanciare il futuro del servizio idrico e dell’azienda”. Ad affermarlo intervenendo sulla vertenza Amap e sul licenziamento di 81 lavoratori ex Aps, che a fine maggio potrebbero perdere il posto di lavoro, sono Franco Parisi segretario regionale Femca Cisl e Rosalia Arcuri segretario aziendale Femca in Amap.
Ieri si è tenuto ieri in Prefettura l’incontro fra parti sociali, comune e azienda. “La proposta dell’azienda, basata su un piano industriale poco veritiero e gonfiato, prevede il passaggio di soli 118 lavoratori, con scelte immotivate. Ribadiamo che riteniamo indispensabile mantenere i livelli occupazionali e quindi il posto di lavoro per tutti i 199 lavoratori, è necessario improntare la gestione del servizio non solo su meri criteri di economicità ma anche e soprattutto di efficacia ed efficienza. Il servizio affidato era esteso a 52 comuni – aggiungono Parisi e Arcuri – , si è data la possibilità a molte amministrazioni locali di riprenderne la gestione senza far transitare il personale che operava in quei comuni, così come previsto dalla normativa nazionale e regionale sul servizio idrico”.
“Ci rivolgiamo a tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno la responsabilità sul futuro dell’Amap – commenta Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – e quindi Prefetto, Comune di Palermo e quelli della provincia, Ati e Regione, affinché convochino una conferenza di servizio per affrontare l’incancrenita situazione che vede da un lato l’abbandono del servizio nei comuni, dall’altro la minaccia di licenziamento dei lavoratori, Occorre intervenire utilizzando tutti gli strumenti economici e normativi a tutela del diritto al lavoro dei dipendenti della fallita Aps, che hanno assicurato il servizio nella provincia di Palermo e per sostenere il progetto di ‘acqua pubblica -gestore unico’ in un percorso legislativo di riforma del settore, che possa portare all’affidamento del servizio non per 42, ma per tutti gli 82 comuni della provincia. Bisogna rilanciare il servizio ma anche assicurare un futuro a tutti i lavoratori”.
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