La lunga relazione del ragioniere generale

Caos su Amat, Basile bacchetta l’azienda, “Non risponde alle direttive del Comune”

Nuovo caos su Amat. E’ scontro frontale fra il ragioniere del Comune di Palermo Bohuslav Basile e i vertici della Partecipata di via Roccazzo. In una relazione redatta il 25 ottobre e lunga 26 pagine, il dirigente dell’Amministrazione Comunale ha bacchettato gli uffici dell’azienda che si occupa del trasporto pubblico nel capoluogo siciliano.

In sostanza, Basile rimprovera ad Amat di non essersi adeguata alle direttive del Comune, in particolare a quelle relative “al taglio del 10% dei corrispettivi impartite dal Socio Unico“. Entrata a gamba tesa che arriva a margine di un sostanziale accordo fra Amat e la Giunta Comunale. Ciò in merito al piano del fabbisogno del personale e all’assunzione di nuovi autisti.

L’attacco di Basile: “Amat non risponde a direttive Comune”

Un affondo, quello messo nero su bianco da Basile, abbastanza approfondito e che ripercorre la linea tracciata dal tecnico in passato. Il ragioniere generale parte dal rapporto fra l’azienda e la pubblica amministrazione. “La società reiteratamente si sottrae ai controlli previsti dal regolamento“. Ciò in quanto “non trasmette la documentazione necessaria ad effettuarli, o la trasmette in maniera non conforme alle disposizioni regolamentari. A tal fine si rinvia, a mero titolo esemplificativo, alle relazioni semestrali non trasmesse relative al I semestre 2019, al I semestre 2020, al I semestre 2021 e al I semestre 2022, che devono essere certificate dal Collegio sindacale e dall’organo di revisione”.

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“Non sfugga – prosegue Basile – che l’ipotesi di assoggettamento dell’AMAT alla direzione e coordinamento del Comune, ove fosse effettivo, configurerebbe per l’ente un regime di responsabilità suscettibile di travolgere i già strutturalmente perturbati equilibri di bilancio“.

Il taglio dei corrispettivi

Una mancanza di allineamento, fra Amat e il Comune, che Basile sottolinea più volte. Ciò anche a proposito dei tagli richiesti dall’Amministrazione e non effettuati dalla partecipata. “Non sfugga che Amat è l’unica società a non essersi adeguata alle disposizioni relative al taglio del 10% dei corrispettivi impartite dal Socio Unico – sottolinea Basile -. Ha fatturato per intero l’importo dei corrispettivi contrattuali procedendo alla loro ‘svalutazione'”.

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“La Società evidenzia – prosegue -, con gravi profili di criticità, che per l’anno 2021 ‘a complicare il quadro generale rappresentato, è intervenuto a partire dall’anno 2021, un taglio ai corrispettivi contrattuali previsti, disposto unilateralmente dal Comune di Palermo in sede di approvazione del proprio Bilancio preventivo'”. Fatto su cui il ragioniere generale è draconiano. “AMAT è l’unica società a non essersi adeguata alle direttive dell’Amministrazione e ad astenersi dalla firma dell’atto integrativo fatturando per intero il corrispettivo”.

Sui crediti di Amat verso il Comune

Mancato controllo che il ragioniere generale ritiene inaccettabile. In particolare, con riguardo alla vicenda dell’atto di diffida relativo ai corrispettivi ZTL richiesti da Amat. “Continua ad assumere contorni di estrema delicatezza ed inaudita gravità la questione relativa all’atto di diffida e di messa in mora notificato al sindaco del Comune di Palermo, con il quale la partecipata ha intimato all’Amministrazione comunale di assumere “immediatamente” adempimenti asseritamente dovuti, ‘sia di carattere economico, sia mediante i necessari atti in autotutela, con avvertimento che in mancanza AMAT dovrà dare inizio alle necessarie azioni legali’ sostanzialmente rivendicando, tra l’altro, il pagamento di un credito di € 111.076.500 per mancata corresponsione di corrispettivi ZTL per gli anni 2016-2019.

Secondo quanto si legge nella relazione del ragioniere generale,  “il detto atto di diffida è giuridicamente infondato e deve essere ritirato formalmente da AMAT. La società – aggiunge Basile -, “riferendo dell’atto di diffida, lo ritiene ‘finalizzato a riequilibrare il sinallagma contrattuale’. Ciò senza alcuna menzione rispetto alla richiesta di formale ritiro disposa dalla Giunta comunale”.

 

 

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