“Troppi disallineamenti, servono misure di contrasto”: questa la “sentenza” messa nero su bianco dal ragioniere generale del Comune di Palermo Bohuslav Basile nell’ultima relazione in merito allo stato dei conti di Palazzo delle Aquile. Tra bilanci da approvare e delibere che attendono da tempo la trattazione in Consiglio Comunale, alcune delle quali peraltro già respinte in passato, il tecnico si focalizza sui punti negativi dei conti di Palazzo delle Aquile. Fra questi i temi legati al caro energia, ai numeri negativi della riscossione e, in particolare, allo stato dei rapporti fra il Comune e le società Partecipate.

Il monito di Basile sulle Partecipate

Una relazione che fra analisi ed allegati consta di 118 pagine. Righe nelle quali il ragioniere generale evidenzia tutti i limiti delle casse di Palazzo delle Aquile. Un andamento non di certo positivo, dipendente peraltro dall’esito positivo delle trattative romane, ad oggi paralizzate dalla campagna elettorale dell’election day. Fra i nodi da sciogliere quello delle società Partecipate. Enti che, in alcuni casi, stanno per vivere un momento di rinnovamento della propria governance.

Una gestione che per Basile è da rivedere con urgenza. “Si continua a ritenere di dovere segnalare il non corretto espletamento dei controlli sulle Società partecipate, anche (o forse soprattutto) a motivo della non condivisa estrema parcellizzazione delle competenze definite dal vigente ROUSS dalla precedente Amministrazione, e le conseguenze che detto mancato corretto esercizio comporta in ordine alla legittimità degli affidamenti in house, oltre che in termini di inammissibili e insostenibili ripercussioni sugli equilibri di bilancio. Tale grave profilo di criticità, come visto, è ben noto anche al Collegio dei revisori, che ne ha fatto esplicita segnalazione in seno ai propri pareri rilasciati sul rendiconto di gestione 2020 e sul Piano di riequilibrio”.

“Troppi disallineamenti, servono misure di contrasto”

Basile si spinge oltre ed invita l’Amministrazione ad adottare delle contromisure. “Dal prospetto emerge che complessivamente i fondi da accantonare per i disallineamenti con le partecipate è aumentato rispetto allo stesso valore registrato nel 2020“. Un incremento di quasi 13 milioni di euro, “con profili di insanabile incompatibilità con lo stato di crisi conclamata in cui versa l’ente. Tale fenomeno, reiteratamente censurato dalla Corte dei Conti, deve cessare effettivamente. Ciò attraverso l’adozione di appropriate misure di contrasto“.

Ciò alla luce anche dei numeri che riguardano le stesse società, citati da Basile nella relazione dell’11 marzo sullo stato delle Partecipate. “Non può essere sottaciuta la situazione critica evidenziata nella Nota informativa allegata al Rendiconto 2020. Quadro che mette in evidenza che il disallineamento al 31.12.2020 nei confronti delle Società in house. Il disallineamento al 31 dicembre del 2020 nei confronti delle società in house, pari a circa 69 milioni, si è significativamente ed insostenibilmente incrementato rispetto a quello dell’anno precedente, che risultava essere di 54 milioni”. Ciò, scrive Basile, “a motivo dei maggiori disallineamenti registrati principalmente dalla Rap”. Un dato che il ragioniere generale attribuisce ” agli extracosti per il trasporto dei rifiuti in altre discariche e spese per il percolato”.

Il richiamo al parere del Collegio dei Revisori

Un tema che Basile ha già analizzato in passato attraverso tre precedenti relazioni, redatte rispettivamente l’11 marzo, il 14 marzo e il 27 maggio. L’ultima in ordine cronologico è quella del 4 agosto. Documenti nei quali Basile richiama spesso il parere del Collegio dei Revisori. In particolare, il tecnico si focalizza su alcuni passaggi chiave. “Relativamente alla società in house, il Collegio dei Revisori, in seno al parere reso al rendiconto di gestione 2020, ha affermato che “Va anche, rilevato che il rapporto tra il Comune di Palermo e le sue partecipate, in particolare le società in House providing, è improntato ad un alto grado di conflittualità e talvolta ad un discontinuo flusso di informazioni, ed alla disdicevole mancanza di collaborazione con gli uffici dell’Amministrazione attiva”.

Parere, quello reso dall’ente di controllo, più volte richiamato da Basile per definire lo stato di disallineamento fra il Comune e le sue Partecipate. “Allo stato la situazione rasenta la ingovernabilità. Gli organi amministrativi delle suddette eludono le regole del controllo da parte dell’Ente, sottraendosi deliberatamente, mancando al dovere di leale collaborazione amministrativa, evidenziata nelle relazioni del sig. Ragioniere Generale e più volte stigmatizzata dal Collegio dei Revisori. Rilevati disallineamenti e perdite d’esercizio. Ritardi nella approvazione dei bilanci d’esercizio. Violazioni anche dei controlli societari rilevati dai sindaci e dai revisori delle società”.