A Palermo i conti non tornano. Una frase che può sembrare retorica, ma che manifesta tutta la sua potenza nelle parole usate dal ragioniere generale Bohuslav Basile, nella sua relazione sui conti del Comune. Un’analisi di 118 pagine nella quale il tecnico ha evidenziato tutti i limiti delle casse di Palazzo delle Aquile. Una situazione praticamente al collasso e che complica la strada relativa al percorso sul piano di riequilibrio, già irta di ostacoli visto l’election day del 25 settembre e la necessità, da parte dell’Amministrazione, di reperire fondi per chiudere i bilanci.

I conti del Comune preoccupano il ragioniere generale

Un documento, quello del ragioniere generale, nel quale si snocciolano tutta una serie di criticità relative ai conti di Palazzo delle Aquile. Fra questi i dati sulla riscossione dei tributi. Numeri decisamente bassi rispetto alle aspettative della vecchia Amministrazione Comunale. Non va di certo meglio sul fronte delle Partecipate, che il ragioniere generale definisce senza mezzi termini “fuori controllo”. Una situazione che porterà l’Amministrazione attuale a prevedere un aumento del fondo rischi e perdite di quasi 13 milionidi euro rispetto allo scorso anno.

Problemi che riguardano però anche il quotidiano. Manca la copertura dei servizi a domanda individuale, vista la mancata approvazione della delibera, che ancora giace in Consiglio Comunale. Un contesto nel quale, a complicare le cose, si inserisce l’aumento dei costi dell’energia, che imporrà un aumento delle spese di circa dieci milioni per la pubblica amministrazione e di un milione per le scuole.

Batosta finale che si completa con la delibera Irpef, già respinta a Sala delle Lapidi e che comporterà, qualora approvata, aumenti per 16 milioni di euro nel 2022 e, sul triennio 23-25, incrementi per 59 milioni di euro.  Il tutto in un quadro di emergenza. A Palazzo delle Aquile il piatto piange e da tempo. Fatto aggravato da un elemento burocratico. Al Comune mancano sia il bilancio 21-23, commissariato ed ormai fuori tempo massimo, sia il bilancio 22-24, che è praticamente impossibile approvare entro il termine ultimo fissato per il 31 agosto.

Gli aumenti di luce e gas

Nemmeno le istituzioni pubbliche sono esenti dagli aumenti omnidirezionali causati dalla crisi in Ucraina. Fra questi, gli incrementi delle spese di luce e gas che, sottolinea il ragioniere generale, hanno causato “un deciso incremento di spesa per le forniture energetiche (gas e luce), che si è ancor più evidenziato oltre le più pessimistiche previsioni sin dai primi mesi del corrente anno”. Fatto a cui è seguito “il rimpinguamento dei capitoli relativi alle forniture per almeno il 70% degli stanziamenti: 10 milioni per i consumi della pubblica illuminazione e un altro milione per le scuole”. Revisione delle spese bilanciabile, almeno per il 2022, attraverso fondi statali, necessari “per fronteggiare l’incremento abnorme del costo della bolletta energetica, mentre, in caso di conferma per l’anno 2023 dell’incremento, in atto non è possibile individuare alcuna misura finanziaria”.

Manca il bilancio 21-23

Uno dei passaggi chiave riguarda la mancata approvazione del bilancio 21-23. Documento contabile per il quale, peraltro, mancano una serie di delibere propedeutiche. “L’approvazione del bilancio di previsione 2021-2023, il cui ritardo estremo accumulato costituisce una grave irregolarità contabile – si legge nella relazione di Basile – è urgente anche per la ragione che l’ente, trovandosi in gestione provvisoria, non può assumere impegni di spesa pluriennale. Vige un regime di complessivo blocco della spesa, fatta eccezione per quella ritenuta dai dirigenti da assumersi al fine di scongiurare che l’ente patisca un danno patrimoniale grave e certo, oltre che quella finanziata integralmente con fondi extracomunali”.

Il caos delle società Partecipate

Una relazione, quella di Basile, molto dura nel passaggio relativo alle società Partecipate. Enti che, secondo il ragioniere generale, agiscono in diverse occasioni di testa propria. “La situazione rasenta l’ingovernabilità. Gli organi amministrativi delle partecipate eludono le regole del controllo da parte dell’ente, sottraendosi deliberatamente, mancando al dovere di leale collaborazione amministrativa. Rilevati disallineamenti e perdite d’esercizio e ritardi nella approvazione dei bilanci d’esercizio. Il disallineamento al 31 dicembre del 2020 nei confronti delle società in house, pari a circa 69 milioni, si è significativamente ed insostenibilmente incrementato rispetto a quello dell’anno precedente, che risultava essere di 54 milioni”.

Forello: “Trend negativo sulla riscossione”

Una situazione sulla quale il consigliere comunale di +Europa-Azione-Oso Ugo Forello evidenzia tutte le criticità che riguardano i conti del Comune. “Le Partecipate sono fuori controllo. Il fondo complessivo perdite e disallineamenti è aumentato rispetto all’anno precedente. Si sottolineano i problemi del fondo rischi. Ancora una volta, chiudiamo l’anno in anticipazione di cassa per 15 milioni di euro. Manca la liquidità. I dati della riscossione sono totalmente in contrasto con il piano di riequilibrio. Ciò perchè rappresentano un trend pari se non negativo rispetto allo scorso anno. Una relazione durissima rispetto alla situazione attuale”.

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