L’Amat, l’azienda del trasporto pubblico di Palermo, come risaputo, non naviga in buone acque. Gli autobus sono pochi e gli autisti insufficienti e ‘anziani’: circa 650 con un’età media di 58 anni, mentre nel 2002 erano 1.600.

A questa situazione di difficoltà si aggiunge l’elevato assenteismo proprio da parte dei dipendenti, ed i motivi potrebbero essere pretestuosi. Il caso più eclatante si è verificato il 17 giugno scorso in occasione della partita di calcio Italia-Svezia: quel giorno sono stati addirittura 40 (su 225 in servizio) gli autisti che si sarebbero ‘ammalati’ (di cui 32 proprio di pomeriggio), facendo saltare decine di corse e lasciando a piedi i cittadini.

Per questo l’Amat ha inviato dei reclami scritti all’indirizzo degli assenteisti. Lo scopo è quello di cercare di contrastare quelli che il presidente del Cda dell’azienda, Antonio Gristina, definisce “comportamenti anomali”.

Proprio quel giorno l’Amat aveva fatto sapere che avrebbe segnalato alla Procura quegli stessi dipendenti perché i magistrati valutassero eventuali profili penali. Ad oggi, però, nulla è stato consegnato agli uffici giudiziari.

Come spiega al Giornale di Sicilia Gristina: “Le assenze del 17 giugno costituiscono un caso singolo. Noi, seguendo la linea condivisa col Comune, stiamo procedendo con un screening molto più ampio, per individuare eventuali comportamenti anomali dall’inizio dell’ anno.
Vogliamo segnalare alla Procura solo quei casi in cui si possa configurare l’ ipotesi di interruzione di pubblico servizio. E lo faremo a breve”.

Da gennaio sono stati 200 i provvedimenti disciplinari complessivamente inflitti all’Amat, dove però, a onor del vero, sono tantissimi i dipendenti che lavorano con grande spirito di sacrificio e dedizione.

I comportamenti anomali da verificare altro non sono che assenze improvvise per malattia, che si verificherebbero quasi sempre di pomeriggio (quando diventano impossibili i controlli fiscali tramite l’Inps), il sabato e la domenica.

Articoli correlati