Sono giorni difficili in casa AMG. La proroga tecnica e la relativa bozza di contratto di servizio hanno destabilizzato i lavoratori dell’azienda di via Tiro a Segno. Proprio per questo motivo, una delegazione di dipendenti, capitanata dai sindacati Uil, Cisl e CGIL, ha prostestato questa mattina davanti alla sede del Comune di Palermo posta in piazza Pretoria. Fra le richieste delle sigle dei lavoratori c’è quella di un incontro con i vertici aziendali e, successivamente, con il Prefetto. Ciò per tutelare il futuro professionale delle maestranze dell’azienda rispetto allo “spettro” di un possibile ingresso di capitale privato nel futuro di AMG.

Assemblea pubblica dei dipendenti di AMG a piazza Pretoria

Tra i principali punti che non convincono i segretari Maurizio Terrani (UIL), Calogero Guzzetta (CGIL) ed Andrea Perrone (CISL) c’è la nuova bozza di contratto di servizio varata dalla Giunta Lagalla venerdì 1 dicembre. Documento nel quale sostanzialmente si prevede una proroga tecnica del rapporto fra AMG e l’Amministrazione Comunale, per poi giungere ad un nuovo contratto di servizio della durata di sei anni. Il problema, secondo i rappresentanti dei lavoratori, rimane quello corrispettivo economico, bloccato da quelli che sono i vincoli imposti dal piano di riequilibrio. Risorse ritenute insufficienti per il prosieguo della continuità aziendale.

“Da quello che trapela sembra che la situazione sia diversa rispetto a quella dipinta dal direttore generale nell’ultima riunione – dichiara l’esponente della UIL Maurizio Terrani -. Questo contratto non può essere varato in perdita, mettendo così in futuro l’azienda nelle condizioni di dover aprire la possibilità di cedere rami aziendali ai privati. Sarebbe grave se questa fosse l’idea per il futuro di AMG, ovvero un futuro nel quale la società non sia più in grado di autosostenersi. Se i fondi sono inferiori al fabbisogno e si vuole mettere mano alla contrattazione di secondo livello dei dipendenti, ci porterebbe a impugnare tutto e a portare la questione nelle sedi opportune”.

Scontro Lagalla-Scoma la scorsa settimana

Il futuro della società rimane quindi in bilico, in attesa che il Consiglio Comunale si esprima. Intanto, la scorsa settimana, si è registrato un duro botta e risposta fra il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il presidente di AMG Francesco Scoma. Quest’ultimo, al termine della riunione della III Commissione consiliare avvenuta venerdì 1 dicembre, ha definito la proroga tecnica posta dall’Amministrazione una “soluzione impraticabile”. Parole al vetriolo alle quali il sindaco Roberto Lagalla ha replicato nel tardo pomeriggio. Ciò non escludendo il ricorso a forme di partenariato pubblico privato, qualora AMG non garantisse le giuste garanzie all’Amministrazione.

“Preoccupano le dichiarazioni pervenute al Comune dai vertici dell’azienda che prevederebbero una perdita di 3 milioni di euro, se dovesse entrare in vigore il nuovo contratto, che fissa a 8 milioni più Iva la dotazione finanziaria da parte dell’Ente, identica somma corrisposta in base al contratto oggi vigente – dichiarò in quell’occasione il sindaco -. Tutto ciò appare come una evidente contraddizione. Ciò dato che l’amministrazione comunale, anche alla luce di un piano di riequilibrio approvato in Consiglio comunale, non potrebbe mai affidare un servizio in perdita a una partecipata”.

Affondo sul quale l’esponente di AMG ha cercato di smorzare i toni in serata. “Esprimo apprezzamento per la deliberazione con cui la giunta ha proceduto alla proroga del contratto vigente sino alla stipula del nuovo accordo. Sin d’ora l’azienda offre la sua più ampia collaborazione ad un confronto. Questo per arrivare a stipulare un nuovo accordo in linea con l’intento dell’amministrazione che vuole avviare un nuovo rapporto con le sue partecipate. Anche contemplando la possibilità di forme di partenariato pubblico-privato, individuando una partnership di alto livello per AMG Energia nella piena salvaguardia degli attuali livelli occupazionali”. Intanto dai dipendenti viene annunciata la richiesta di un nuovo incontro con i vertici aziendale e, in seguito, con il Prefetto. Ciò per tutelare i livelli occupazionali di AMG.

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