C’era anche il senatore Stefano Candiani, sottosegretario al ministero dell’Interno e commissario della Lega in Sicilia, a presentare Giuseppe Romanotto, candidato del Carroccio a Monreale.
Ad annunciarlo il notevole dispiegamento di forze di Polizia in piazza Vittorio Emanuele e davanti alla sede di villa Savoia, dove si è svolto l’incontro.
Presenti anche Igor Gelarda, capogruppo del Carroccio a Sala delle Lapidi e responsabile regionale per gli Enti locali, l’altro consigliere comunale di Monreale, Giuseppe La Corte, il presidente del circolo monrealese Teresa Alisena.
Discontinuità e nuovo corso le parole d’ordine utilizzate dagli interessati; amore per il territorio quale migliore antidoto al vecchio modo di fare politica, di cui è assurto a metafora un vetro rotto di Villa Savoia, coperto con del nastro adesivo.
Ma non sono mancate da parte del senatore leghista stoccate al sindaco di Palermo Leoluca Orlando sulla vicenda dell’iscrizione degli immigrati all’anagrafe: “Sta dando una cattiva rappresentanza dei propri cittadini, annunciando di non rispettare la legge soltanto per guadagnare una ribalta sulle cronache e poi andare a parare sulla candidatura alle elezioni europee. La differenza fra noi della Lega e la vecchia politica è questa, cioè noi non usiamo il territorio come rampa di lancio per ambire ad altri ruoli, ma restiamo legati al nostro territorio. Non cambiare un vetro rotto, ad esempio, non può essere ricondotto a problemi di tipo economico ma a mancanza di orgoglio per la propria casa, mentre il nostro candidato Romanotto pensa a realizzare un parco gioco per le famiglie del suo paese”.
La Lega ha presentato da sola il suo candidato, benchè consapevole della necessità di alleanze in prospettiva futura, ma Candiani è stato molto esplicito: “Valuteremo progetti seri, niente trasformismi e non consegneremo il paese nelle mani di chi l’ha rovinato, qui come altrove”.
Romanotto ha illustrato alcuni punti di quello che sarà il suo programma elettorale, pur avendo ben chiare le difficolta che si troverà di fronte: “Solo un gesto d’amore può giustificare la scelta di candidarsi ad amministrare un paese in dissesto finanziario. Monreale è priva anche dei servizi più essenziali: parco giochi, centri sportivi, cinema, mancanza di illuminazione in alcune zone, strade colabrodo, assenza di segnaletica. La politica del passato è stata miope non ha guardato alle nuove generazioni. Viabilità, parcheggi e collegamenti con Palermo sono passaggi cruciali per ripartire”.
Gelarda rivolgendosi al senatore Candiani, che ha apprezzato la bellezza del duomo già soltanto ad ammirarlo dall’esterno, ha detto:”Ben presto capirà che forse le cose più belle si trovano al Sud”.
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