“La data del 28 aprile, individuata dal Governo per le prossime elezioni amministrative nell’Isola, è stata una scelta obbligata dalla decisione del Parlamento siciliano. Nella legge regionale, che consentirà finalmente alle ex Province di tornare al voto, dopo anni di continui commissariamenti, infatti, è stato previsto che il rinnovo dei sindaci e dei Consigli comunali fosse antecedente a questa consultazione”.

Lo dice, in una nota, l’assessore regionale alle Autonomie locali Bernardette Grasso rispondendo alle polemiche sul mancato election day. Si contesta, infatti, alla Regione di non aver accorpato le amministrative alle europee,s celta che costerà circa un milione di europee alle casse della regione oltre a chiamare alle urne tre volte in un mese e a costringere i comuni al voto a campagne elettorali nel periodo pasquale

“Visto che a fine maggio si voterà anche per il Parlamento europeo, quindi, non c’erano altre possibilità. L’ipotesi di un ‘election day‘ tra amministrative ed europee non era praticabile – sostiene Grasso – perchè avrebbe fatto slittare le elezioni di Città metropolitane e Liberi consorzi dei Comuni a dopo il 30 giugno, costringendoci all’ennesima norma di proroga dei commissari straordinari e quindi con ulteriori costi per gli Enti locali”.

“La pezza che l’assessore Grasso tenta di mettere per giustificare la data individuata per lo svolgimento delle elezioni amministrative è peggio del buco. Quello che dichiara l’assessore Grasso, sulla impossibilità di accorpare amministrative ed europee, e quindi di risparmiare denaro dei cittadini, non è vero e stiamo sprecando un milione di euro per una loro convenienza politica. È questa la verità, non ce ne sono altre” risponde il vice presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Giancarlo Cancelleri.

“Il governo regionale – spiega Cancelleri – ha presentato una finanziaria lacrime e sangue per i siciliani, con tagli alle categorie deboli, dai disabili al terzo settore, tagli alla cultura e agli stipendi di forestali, Esa e Consorzi di bonifica, ma brucia un milione di euro per scorporare le due elezioni che sarebbe stato più logico si svolgessero nell’unica data del 26 maggio”.

“L’assessore Grasso ha detto che prorogare i commissari di un paio di mesi sarebbe stato un aggravio per le casse regionali. Una bugia grande quanto una casa – sbotta ancora Cancelleri – dato che i commissari non ricevono compensi extra per lo svolgimento di tale ruolo. In verità, e questa è l’unica ragione, Musumeci e soci, vogliono scorporare i due momenti elettorali, quello delle amministrative da quello delle Europee per la paura di essere travolti dal voto popolare, e questo lo sanno bene sia Musumeci che Miccichè. Morale – conclude Cancelleri – il loro tornaconto politico costa ai cittadini un milione di euro”.