A Monreale arriva il primo apparentamento in vista del ballottaggio fra Alberto Arcidiacono, in vantaggio sul sindaco uscente Piero Capizzi al primo turno, e Roberto Gambino arrivato alle spalle di Capizzi.
L’ufficialità questa mattina, insieme al primo nome in quota Gambino, quello di Rosanna Giannetto la prima designata nella sua squadra assessoriale, reduce da una brillante ma sfortunata performance elettorale: 360 voti non le sono valsi l’ingresso al Consiglio, perché la lista nella quale correva “Monreale bene comune” non ha superato lo sbarramento del 5 per cento. Ricoprirà le deleghe alla Cultura, allo Sport e alla Pubblica istruzione e una nuova, chiesta da Gambino, ai finanziamenti esterni.
Un accordo, ha voluto sottolineare Gambino, non peregrino né inusuale. La sua lista il “Mosaico” ha sfiorato l’accordo sul candidato sindaco con il gruppo che trova in Marco Intravaia la sua leadership. Quest’ultimo, uomo di fiducia del presidente della Regione Nello Musumeci, con le sue 511 preferenze ha fatto incetta di voti correndo nella lista di “#Diventerà Bellissima” ed è il più papabile alla carica di presidente del consiglio.
“Ho escluso fin dall’inizio – ha spiegato Gambino – l’eventualità di interloquire e sostenere chi non soltanto ha dichiarato il dissesto tecnicamente, ma è anche responsabile del decadimento morale della città. Sono garante di un gruppo che continua a lavorare per una politica diversa sul territorio, lontana dai movimenti che si autoriproducono. Non mi interessa né il ruolo di vicesindaco, né di assessore, né di battitore libero”.
Poi con l’onestà intellettuale che lo contraddistingue, ha aggiunto: “Tali movimenti ci sono anche fra chi sostiene Arcidiacono, ma noi non siamo puristi, non siamo il Movimento 5 stelle della prima ora. So anche di avere delle sbavature all’interno, ma è necessario andare oltre le adesioni ideologiche di stampo novecentesco”.
Gambino ha anche fugato ogni dubbio sulla lealtà rispetto all’elezione del presidente del Consiglio, ruolo avocato dal suo gruppo in prima battuta: “Ogni passo è propedeutico al successivo”. La designazione del secondo assessore in quota Mosaico, sarà rimandata a dopo la scelta di chi guiderà l’assemblea. “Non ho ricevuto – ha voluto chiarire Arcidiacono – alcuna telefonata in merito dal presidente della Regione, notizia circolata nei giorni scorsi, ma soltanto complimenti e trasparenza”.
“Le trattative- ha aggiunto Arcidiacono – sono state incentrate sul programma; queste interlocuzioni hanno messo al primo posto il bene della comunità. Le sbavature per me non sono un problema, perché la nostra non è un’alleanza numerica ma programmatica. Il nostro apparentamento è alla luce del sole , niente inciuci sottobanco. Non siamo obbligati a vincere, ma abbiamo il dovere di farlo bene se gli elettori ci premieranno. La città ha già bocciato l’operato di Capizzi, quasi tutti i componenti della sua giunta candidati non entreranno in consiglio”.
Domani mattina, si depositeranno i programmi e i simboli “apparentati”. Dal punto di vista tecnico c’è da ricordare che l’alleanza fra Gambino ed Arcidiacono non consente di bloccare il premio di maggioranza, perché le liste non raggiungono il 50 per cento del consenso.
È probabile non riesca a bloccarlo nemmeno Capizzi, qualora decidesse di percorrere la via di apparentamenti con altre liste; pertanto ad ottenere il premio di maggioranza e i 14 consiglieri sarà il sindaco che vincerà le elezioni.
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