“I soci del Biondo intenderebbero avviare un percorso per ottenere la candidatura della struttura a Teatro Nazionale, ma la crisi dello Stabile rappresenta una realtà molto distante da queste rosee aspettative”.

Lo dice la portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati Chiara Di Benedetto, intervenendo sull’avvio degli ammortizzatori sociali per 12 lavoratori del teatro Biondo. “I cartelli di protesta davanti al teatro – prosegue la parlamentare -, dopo l’avvio del fondo di integrazione salariale per dodici dipendenti, non fanno altro che confermare la pessima gestione della quale sono responsabili i soci del teatro, soprattutto Regione siciliana e Comune di Palermo. Quest’ultimo in particolare ha annunciato che, dopo ritardi inammissibili, nel giro di una settimana sarà finalmente erogato il contributo di un milione e mezzo di euro per il 2016”.

“Questa comunicazione è arrivata soltanto dopo l’avvio degli ammortizzatori sociali, un segnale preoccupante. Le perdite dello Stabile, 130mila euro, non sono tali da giustificare l’avvio del Fis, fatto che fotografa con ulteriore chiarezza la natura fallimentare della gestione del Biondo. Mi auguro che si evitino prolungamenti o estensioni degli ammortizzatori sociali ad altri dipendenti e che si attui una vera politica di programmazione per il teatro, che non può consistere nell’indiscriminata politica di tagli. Non si capisce come si possa, in questo modo, aspirare a far diventare il Biondo Teatro Nazionale. Occorre, invece, una politica ispirata a criteri di efficienza, che prediliga dinamiche di rete con altri teatri e la programmazione di produzioni di alto livello”.