Le indiscrezioni la davano presente oggi a Palermo nel giorno del 31° anniversario della strage di Capaci. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, però, non ha confermato attraverso il cerimoniale il suo arrivo in Sicilia dove è invece arrivato il Ministro dell’Interno. Complice il rientro anticipato dal G7 per l’alluvione in Emilia e la convocazione sia del Consiglio dei Ministri che della seduta di insediamento della Commissione Parlamentare Antimafia Giorgia Meloni ha scelto di restare a Roma.
Falcone commemorato nella Capitale
Il presidente del Consiglio ha deposto questa mattina una corona d’alloro nel Parco intitolato ai Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel quartiere Montagnola proprio a Roma.
Alla cerimonia erano presenti il ministro della Giustizia Nordio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, il sottosegretario all’Interno Prisco, il presidente della Regione Lazio Rocca, il prefetto di Roma Giannini e il vicesindaco di Roma Scozzese.
Il pensiero della Meloni affidato ai social
“A 31 anni dalla strage di Capaci, che coincide con la Giornata per la legalità e il contrasto alla criminalità mafiosa, desidero ricordare tutti quegli eroi, Servitori dello Stato, che non si sono piegati davanti ad alcuna minaccia o intimidazione, dedicando la loro vita alla lotta contro la mafia, per la libertà dell’Italia e degli italiani”, scrive Meloni su Facebook.
“Fiera di una Nazione che negli ultimi sette mesi, grazie soprattutto al preziosissimo lavoro di indagine delle nostre forze di Polizia, ha arrestato pericolosi superlatitanti. Che il coraggio e l’esempio di chi ha sacrificato la propria vita per contrastare il crimine organizzato guidino sempre le nostre azioni, a difesa della legalità e della giustizia.
Non dimentichiamo”, prosegue.
Il messaggio inviato a Palermo
Il premier ha anche mandato un messaggio alla cerimonia che si è svolta a Palermo per l’anniversario della strage. “Ci sono date che rimangono scolpite nella memoria di tutti. E’ dovere degli italiani ritrovarsi uniti qui a rinnovare il ricordo dei martiri della mafia – sottolinea il premier -. Il dolore provocato da quegli omicidi è indelebile, ma questa Nazione pur con tutte le sue difficoltà e contraddizioni, ha saputo reagire e assicurare alla giustizia i criminali responsabili. Trentuno anni fa ero una quindicenne sconvolta dall’efferatezza di quella stagione delle stragi e scelsi di impegnarmi in politica perché pensai che fosse lo strumento più utile per non rimanere con le mani in mano. Oggi posso dire di essere contenta di averlo fatto. Il cammino davanti a noi è ancora lungo e difficile, ma non abbiamo paura, siamo ancora più forti”.
Commenta con Facebook