Un cane essiccato apparso nel bel mezzo del litorale tra Capaci e Carini. Un animale ridotto ad una mummia in un posto dove, a causa dell’umidità, sarebbe impossibile pensare ad uno spiaggiamento. Improbabile, infatti, pensare ad una sorta di “rifiuto”, gettato da chissà chi in mare ed arenato a seguito delle mareggiate di questo ore. L’acqua lo avrebbe velocemente corrotto ed invece il cane appare appena uscito da un processo di mummificazione.

L’animale, di medio piccole dimensioni, potrebbe appartenere ad una razza tipo spinoncino. Questo a giudicare dalla “barbetta” che presenta sul muso.

Le persone che si sono accorte dell’insolita apparizione si sono messe in contatto con l’ENPA di Carini i cui volontari si sono recati sul posto per capire di cosa si potesse trattare.

Una scena raccapricciante – afferma Paride Martorana, responsabile ENPA di Carini – che ha colpito sia noi che le persone che l’hanno segnalato. Quel cane sembra mummificato, adagiato da qualcuno in spiaggia. Non abbiamo rilevato la presenza del microchip e non sarà quindi possibile sapere della sua storia. Non riusciamo a capire come sia arrivato in quel luogo, lungo il litorale. Sulla spiaggia non vi erano impronte di alcun genere e non penso sia arrivato dal mare. Ad ogni modo – conclude il responsabile animalista – cosa ci faceva un cane essiccato in mare e per quanto tempo poteva poi mantenersi una volta venuto in contatto con l’acqua?”

La Polizia Municipale di Capaci provvederà al recupero dei poveri resti, mentre l’ENPA chiederà l’esame autoptico. Il fatto che non sia stata rilevata la presenza di un chip, non significa necessariamente che l’animale ne sia privo.

Intanto, in attesa che venga rimosso, il cane essiccato rimane nel litorale.
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