Il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, comunica di avere disertato, ieri, la riunione della II commissione Bilancio all’Ars a cui era stato invitato a partecipare come rappresentante di corpo intermedio per fornire il proprio parere sul prossimo strumento finanziario che approderà in aula dopo gli esami di competenza.
“Una scelta dolorosa – afferma Manenti – ma necessaria considerato che la convocazione per giorno 19 è arrivata la sera del 17 gennaio mentre la documentazione che avremmo dovuto esaminare in meno di 24 ore, formata da 524 pagine, è stata trasmessa alla nostra organizzazione il 18 gennaio alle 15″.
“Mancanza di rispetto istituzionale”
Manenti prosegue: “Una assoluta mancanza di rispetto istituzionale, dunque, oltre che di buona creanza politica e sindacale, nei confronti di Confcommercio Sicilia che nella nostra isola rappresenta circa 40mila imprese, 700mila in tutta Italia. Non è cosa da poco se pensiamo che i bilanci determinano la programmazione di uno sviluppo quanto più possibile sostenibile. Quindi, riteniamo che le audizioni siano una tappa concreta di questo percorso e non un obbligo di semplice routine. Anche noi, ancorché ripetiamo si tratti di un parere non vincolante, vogliamo dire la nostra e lo faremo presente a tutti i Governi della Regione, ma anche ai Comuni, agli enti regionali e alle varie realtà istituzionali che, in qualche modo, hanno la necessità di interfacciarsi con il nostro corpo intermedio”.
“Amministrazione regionale partita col piede sbagliato”
Continua: “Riteniamo che la concretezza dei fatti sia assolutamente legata alla vera e matura considerazione che si ha nel rispetto delle parti, condividendo percorsi da definire in modo unanime a favore delle imprese e delle famiglie di cui ciascuno di noi fa parte. Spiace, altresì, constatare che questa Amministrazione regionale, al di là degli impegni assunti, sia per quanto riguarda il Governo Schifani in precedenza che con riferimento adesso all’Assemblea regionale, sia partita con il piede sbagliato. Auspichiamo che ci possa essere un ravvedimento in corsa visto e considerato che certe disattenzioni istituzionali non possono passare sotto silenzio e che occorre il pieno rispetto delle parti. Noi, come Confcommercio, faremo continuamente sentire la nostra voce su questi aspetti che non sono assolutamente di secondo piano ma danno il senso della considerazione in cui sono tenuti i corpi intermedi con cui palazzo d’Orleans e palazzo dei Normanni sono chiamati a interloquire se intendono davvero favorire la crescita e lo sviluppo”.
Commenta con Facebook