Sarà inaugurato e presentato alla stampa, venerdì 27 maggio, alle 17,30, il nuovo Sportello di consulenza legale e psicologica per donne vittime di violenza, che trova spazio presso i locali di via Bonanno 100, a Palermo, sede dell’associazione “Donna Costanza”, promotrice dell’iniziativa.

Lo Sportello donna, è uno spazio che nasce dall’esigenza di contribuire a raffarzare la cultura della non violenza, è uno spazio creato e pensato per le donne che vivono momenti difficili e che necessitano di supporto e ascolto, un punto di riferimento per le donne che vivono problematiche familiari, di coppia, per chi subisce maltrattamenti fisici o
psicologici in famiglia o nell’ambito lavorativo e per tutte coloro che non conoscono i propri diritti.

L’associazione “Donna Costanza”, presieduta da Mariateresa Ciminnisi, offre un servizio gratuito, mettendo a disposizione un’équipe composta da psicologhe-psicoterapeute, avvocate, educatrici e volontarie, operatori specializzati, dunque, a supporto delle donne che devono affrontare situazioni di sofferenza e incertezza.

I punti cardine dello Sportello Donna sono l’ascolto e il dialogo, fondamentali per iniziare un percorso di riconoscimento della violenza e di acquisizione della consapevolezza. Gestito da un gruppo di volontarie, opportunamente formate, lo Sportello Donna presta attività in gratuito patrocinio.

“Proviamo a rompere il muro del silenzio – afferma la presidente dell’associazione “Donna Costanza”, Mariateresa Ciminnisi – ed è proprio per questo che abbiamo sentito l’esigenza di aprire lo Sportello Donna, per combattere stereotipi e per aiutare concretamente le donne che vivono la devastante realtà della violenza. Desideriamo contribuire a creare condizioni di vita migliori”.

Venerdi 27 maggio, in occasione dell’inaugurazione dello Sportello Donna, sarà allestita una mostra di quadri, realizzata dagli studenti del liceo artistico Catalano di Palermo, su MAMASIKA, la mamma delle donne vittime degli stupri. Masika Katsava, congolese, è stata una donna capace di aiutare altre donne che come lei, sono state vittime di stupri di massa, violentate davanti alle loro famiglie, costrette a rapporti sessuali con padre e fratelli. Rapite, rese schiave sessuali dei loro carnefici, altre seppellite vive per rendere la terra più “fertile”.

Il 2 febbraio di quest’anno, il cuore di Masika si è fermato per un infarto, a pochi mesi dal suo cinquantesimo
compleanno.

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