Vogliono conoscere la verità sulla morte di Eugenia Blandino, due lauree, architetto palermitana di 37 anni morta dopo due ricoveri al pronto soccorso di Villa Sofia e Buccheri La Ferla. La donna lascia il compagno e un bimbo di due anni.

La donna lavorava da dicembre all’Hub della Fiera nel reparto degli informatici.

“Non riusciamo ancora a credere che sia successo – racconta la cugina Eugenia Blandino – Mia cugina è arrivata al Buccheri La Ferla entrando con le sue gambe e dopo sette ore è morta per arresto cardiaco. Ci è crollato il mondo addosso. Non si può morire così”.

I parenti hanno presentato un esposto in procura. “Mia cugina ha avuto una crisi lunedì scorso – aggiunge la cugina –E’ stata portata dal compagno al pronto soccorso di Villa Sofia. Dopo sei ore di attesa le hanno fatto i controlli. L’indomani è stata dimessa. I medici pensavano allo stress provocato da un concorso e dal gran caldo di questi giorni. Una volta arrivata a casa in serata si è sentita di nuovo male”.

Così altro giro per i pronto soccorso. “A Villa Sofia era impossibile c’era l’inferno – racconta la cugina – così dopo avere cercato posto in altri pronto soccorso a tarda notte siamo arrivati al Buccheri La Ferla. Erano le tre di notte quando siamo andati via perché con le disposizioni previste per il Covid nessuno dei parenti può stare in reparto. Ci avevano detto che era stata stabilizzata e mia cugina era vigile e chattava con il compagno. Alle sette di mattina ci hanno chiamato dicendo di andare in ospedale. Mia cugina era morta. Vogliamo sapere la verità. Per questo abbiamo presentato un esposto in procura e ci siamo rivolti ad un legale”.

“Dispiaciuti e addolorati per la morte improvvisa di una giovane donna, nell’esprimere la vicinanza alla famiglia e porgerle le più sentite condoglianze”, Lo dice la direzione sanitaria dell’ospedale Buccheri La Ferla.

L’azienda ripercorre le ultime ore di vita della giovane donna.

“La signora Eugenia Blandino è pervenuta con mezzo proprio presso il nostro Pronto Soccorso  alle ore 00,24 del 30 Giugno 2021 per il persistere di crisi epilettiche. La paziente per la stessa problematica il giorno prima si era rivolta ad altro nosocomio cittadino dove era stata sottoposta ad esami strumentali e dimessa con indicazione ad effettuare ulteriori approfondimenti ambulatoriali – si legge in una nota dell’ospedale – All’arrivo al triage del nostro pronto soccorso le è stato attribuito il  codice giallo.

Dopo 40 minuti circa di attesa è stata visitata e sono stati effettuati gli esami di routine, una tac encefalo e una consulenza neurologica per la cura delle crisi epilettiche che nel frattempo regredivano.

Per un approfondimento diagnostico gli specialisti hanno disposto il ricovero in reparto. I sanitari durante la permanenza in pronto soccorso hanno informato la famiglia sullo stato di salute della loro congiunta. La paziente è giunta in reparto vigile e collaborante.

Finite le procedure del ricovero (attorno alle ore 04,40), la signora si è addormentata. Improvvisamente attorno alle ore 06,00 gli infermieri di reparto hanno notato un improvviso peggioramento e l’aggravarsi delle condizioni di salute. E’ stato immediatamente richiesto l’intervento del rianimatore, che ha praticato tutti i trattamenti sanitari del caso. Purtroppo alle 7,05 è stato costato il decesso. Al termine delle manovre salvavita i sanitari di reparto hanno immediatamente contattato la famiglia. Rimaniamo in attesa degli esiti degli accertamenti da parte dell’autorità compente. E’ stata già avviata un’indagine interna sul percorso clinico diagnostico della signora”.

La procura ha aperto un’inchiesta e i carabinieri andranno in ospedale a sequestrare la cartella sanitaria.

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