Arenella in festa: anche quest’anno la borgata marinara si stringe attorno al suo patrono, Sant’Antonio dei Pescatori. Dal 31 maggio al 13 giugno il quartiere vive due settimane di celebrazioni tra devozione, giochi popolari e antiche tradizioni. Ma è domani, sabato 7 giugno, il cuore della ricorrenza: la suggestiva processione in mare del venerato simulacro, che salperà dalle coste dell’Arenella per toccare i quartieri di Acquasanta e Vergine Maria.

Il rito sul mare: la processione più suggestiva di Palermo

È uno degli appuntamenti religiosi più particolari e identitari della città. La statua di Sant’Antonio viene imbarcata e, tra preghiere, canti e sirene, solca le acque verso i vicini quartieri dell’Acquasanta e Vergine Maria. A seguire, un piccolo corteo di barche di pescatori, residenti e devoti, pronti a onorare il Santo con i mezzi che hanno: le loro imbarcazioni.

Questa processione non è solo un atto di fede, ma un momento simbolico per una borgata che vive in simbiosi con il mare. Un legame profondo, viscerale, che si rinnova ogni anno come una promessa collettiva.

Due settimane di festa tra sport, teatro e cultura

L’evento, organizzato dalla Confraternita di Sant’Antonio di Padova Arenella in collaborazione con la parrocchia, l’Istituto Maria Ausiliatrice e le associazioni locali, è un esempio virtuoso di comunità attiva. Non solo fede, ma anche intrattenimento: gare di pesca, tornei, spettacoli per bambini, sfide canore e la sfilata dei celebri Tamburinari di San Giusto con i carretti siciliani.

Il 12 giugno sarà il momento del teatro, con lo spettacolo “Antonio: il Santo che tutto il mondo am” in scena nella chiesa parrocchiale. E il 13 giugno, giorno conclusivo, la tradizionale Processione Solenne per le vie della borgata, chiusa da un grande spettacolo pirotecnico.

“Occasioni come queste – spiegano gli organizzatori – oltre a rappresentare un importantissimo collante sociale per mantenere vivi e coesi i rapporti tra i cittadini, ricordano l’importanza di valorizzare le nostre tradizioni e la nostra borgata”.

’Arenella resta un esempio vivo di comunità che resiste, si riconosce e si racconta attraverso le proprie tradizioni.