Gli indagati nell’operazioni su spaccio, armi e gestione dei rifiuti. In carcere sono stati portati Salvatore Paolo Cintura, 34 anni, Salvatore Bevilacqua, 33 anni, Mirko Cannariato, 29 anni, Vincenzo Cannariato, 24 anni, Giuseppe Cintura, 39 anni, Giuseppe Cintura, 37 anni, Salvatore Giuliano, 37 anni, Giuseppe Guttuso, 32 anni, Santo Lo Monaco, 57 anni, Bartolomeo Militello, 25 anni, Filippo Montagnino, 26 anni, Giovanni Montagnino, 32 anni, Giuseppe Oneri 26 anni, Michele Patriziano, 25 anni, Francesco Paolo Reina, 23 anni, Giuseppe Reina, 53 anni, Andrea Tocco, 33 anni.
Ai domiciliari, Salvatore Di Caccamo, 42 anni, Vincenzo Montalbano, 49 anni, Giuseppe Renda, 41 anni, Vicenzo Seidita, 51 anni, Pier Paolo Davì, 35 anni, Giuseppe Di Francesco, 36 anni, Pietro Madonia, 53 anni, Ignazio Pillitteri, 31 anni, Girolamo Rao, 41 anni, Ettore Rositano 38 anni.
I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Palermo, su richiesta della procura nei confronti di 27 persone indagate, a vario titolo, accusati di detenzione e porto abusivo di armi comuni da sparo e clandestine, ricettazione, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, furto ed estorsione.
I reati sono stati compiuti nel quartiere San Giovanni Apostolo ex Cep
Il giudice ha disposto il carcere per 17 mentre per 10 sono stati decisi i domiciliari. Sono stati sequestrati un’area in cui venivano stoccati i rifiuti, un’abitazione e un autocarro di proprietà della ditta incaricata del trasporto del materiale lavorato.
L’attività d’indagine è stata condotta dai militari del nucleo operativo della compagnia San Lorenzo e ha consentito di fare luce su quattro piazze di spaccio nei quartieri di San Giovani Apostolo (ex Cep), Borgo Nuovo e Cruillas di Palermo.
Gli indagati avevano la disponibilità di armi clandestine, ed oltre alla gestione dello spaccio di droga si occupavano del traffico di rifiuti senza alcuna autorizzazione e rubavano decine di auto e furgoni tentando l’estorsione ai proprietari con metodo del “cavallo di ritorno”. Per ogni mezzo la banda chiedeva mille euro per restituirlo.
Le indagini sono iniziate nel settembre del 2020 e fino a marzo 2021, si sono concentrate su un giovane di 34 anni che si trova in carcere dopo un periodo ai domiciliari che avrebbe diretto l’organizzazione della raccolta dei rifiuti, insieme ad altri 5 indagati.
Oltre a stoccare gli oggetti di ferro raccolti in modo illecito, questi venivano lavorati in un terreno vicino alla sua abitazione abusiva e poi trasportati grazie al titolare di un’azienda operante nel settore dei rifiuti finito ai domiciliari. L’imprenditore metteva a disposizione i propri mezzi, consentiva la compilazione dei formulari per la successiva vendita a ditte della Sicilia e di altre regioni, impegnate nel campo edile, siderurgico e del trattamento di materiale metallico, con guadagni stimati che potevano arrivare anche a 50mila euro mensili.
Nel corso delle indagini sullo spaccio e il traffico di rifiuti nei quartieri di San Giovanni Apostolo, Borgo Nuovo e Cruillas sono stati coinvolti tre minorenni anche loro indagati per i reati di “detenzione abusiva di armi da fuoco”, “ricettazione” e “traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
A coordinare l’indagine è stata la procura presso il tribunale per i minorenni. Per i giovani coinvolti sono state eseguite questa mattina tre perquisizioni in casa. La procura per i minorenni, a seguito degli accertamenti svolti dai carabinieri, sta valutando inoltre di adottare provvedimenti di competenza a tutela dei minori appartenenti alle famiglie degli indagati.
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