Gli incarichi dei dirigenti dell’Arpa prorogati senza bilancio, mentre le progressioni economiche dei dipendenti sono ferme al palo. E’ questa la denuncia dei sindacati per quanto riguarda l’Arpa, agenzia regionale per la protezione dell’ambiente.

La richiesta: commissariare l’Arpa Sicilia

“Una situazione di grave disparità”, secondo la sigla sindacale Fials Palermo che adesso si dice pronta a chiedere all’assessorato regionale al Territorio di attivare le procedure di commissariamento dell’Arpa previste in caso di gravi motivi o di violazione di leggi.

La nota del sindacato Fials Palermo

In una nota il commissario della Fials Palermo, Giuseppe Forte, chiede quindi “la risoluzione del contratto sollevando l’attuale direttore generale dall’incarico e nominando un commissario straordinario che possa fare uscire l’Agenzia dallo stato di grave crisi in cui si trova attualmente e restituire stabilità e serenità a tutti i lavoratori”.

I risultati negativi secondo i sindacati

La Fials segnala la presenza di “risultati particolarmente negativi nella gestione finanziaria e organizzativa dell’ente” e ricorda che “tutto il personale che presta servizio a tempo determinato in Arpa Sicilia incluso quello dirigenziale, per il quale si era chiesta la revoca degli incarichi, versa in una condizione di grave incertezza e instabilità.

Lo spoil system alla Regione

Intanto in Regione resta ancora aperta la partita sulle nomine delle società partecipate anche se quella appena cominciata sembra essere la settimana decisiva per arrivare ai nomi. C’è infatti tempo fino a domani, 10 gennaio, per attuare il cosiddetto spoil system per Schifani e la sua giunta chiamata a cambiare i vertici delle aziende di cui la Regione è la titolare. Passata questa fase, toccherà poi al valzer dei dirigenti generali. Su questo tema sembrerebbe che i partiti possano arrivare a un accordo pacifico. Voci di palazzo però dicono che la situazione anche su questo fronte non sarebbe rosea come potrebbe sembrare e anche in questo caso potrebbe nascere una disputa interna alla maggioranza sui nomi. A pesare saranno le tensioni sorte in seguito alla bufera che ha riguardato le spese folli della Regione, sotto la lente della Corte dei Conti.