Chi ruba soldi destinati alla salute dei cittadini è ladro due volte perché sottrae risorse che, come l’esperienza di queste settimane insegna, sono fondamentali per la erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Se, come nel caso di questa mattina, i protagonisti sono dipendenti del sistema sanitario si impongono decisioni forti che vanno adottate con immediatezza”.

E’ il commento dell’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, sull’inchiesta per frode e truffa della Guardia di Finanza nei confronti del servizio sanitario che riguarda la onlus Cuore Giovane di Monreale (Palermo) finita nella bufera.

“Ringrazio l’autorità giudiziaria e mi complimento con la Guardia di Finanza per la brillante operazione investigativa – aggiunge l’assessore -. Le autorità tutte sanno che da parte della Regione continuerà ad esserci la collaborazione istituzionale necessaria e doverosa per alzare la barriera della etica pubblica”.

Proprio stamane, i finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari emessa dal gip del Tribunale nei confronti di cinque persone che ruotavano attorno alla onlus monrealese.

Ai domiciliari sono finiti i coniugi Giuseppe Sammartino, 53 anni, dipendente della Sues, società che gestisce il 118, e la moglie Maria Lunetta, 42 anni, Gaspare Consiglio, 47 anni e Calogero Alaimo, 58 anni, infermiere dell’Asp di Caltanissetta. Obbligo di dimora per Gennaro D’Errigo, 50 anni, dipendente Seus. Sammartino, Lunetta e Alaimo sono accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode in pubbliche forniture. Alaimo e D’Errigo per falso. Le indagini sono state coordinate dalla procura.

Il gip ha anche disposto il sequestro preventivo della onlus Cuore Giovane e di oltre un milione di euro. L’associazione per conto dell’Asp di Palermo svolge il servizio di trasporto di emodializzati e, per conto della Seus il servizio di emergenza-urgenza 118 “in eccedenza”, ossia quando, a giudizio della centrale operativa, i mezzi di soccorso non sono sufficienti. Secondo le indagini del nucleo guardia di finanza, diretto dal colonnello Gianluca Angelini, la Cuore Giovane, organizzazione non lucrativa di utilità sociale, è un’attività d’impresa, gestita, oltre che da Consiglio prima e da Lunetta poi quali legali rappresentanti, anche, di fatto, da Sammartino.

“L’associazione – dicono i finanzieri – è stata gestita con scopo di lucro, perseguendo gli interessi privati degli amministratori, in contrasto con le norme cosiddetto terzo settore e camuffando gli stipendi elargiti ai “volontari”, in realtà dipendenti come rimborsi”. Sempre secondo gli investigatori durante la stipula e rinnovo delle convenzioni con l’Asp, gli indagati hanno prodotto falsi attestati relativi alla partecipazione degli autisti soccorritori e barellieri a corsi BLSD (basic life support and defibrillation), formalmente rilasciati da associazioni abilitate, ma di fatto auto-procurati con la complicità di Alaimo infermiere dell’Asp di Caltanissetta e D’Errigo, dipendente della Seus.

Grazie alle false attestazioni di requisiti la Cuore Giovane Onlus ha potuto accedere alle convenzioni pubbliche, frodando sia l’Asp che la Seus, che le avevano affidato i servizi e ottenendo ingenti fondi pubblici a fronte di servizi resi in assenza dei requisiti richiesti. Il gip ha nominato anche un custode giudiziario.