“Bar Villa Zito è tutt’altro da quanto appreso in questi giorni dagli organi di stampa”. Lo sottolinea una nota del rappresentante legale della società Luigi Caffarelli, dopo l’arresto dello chef del locale Mario Di Ferro nell’ambito di un’inchiesta della Procura su un giro di spaccio di cocaina a vip ed esponenti della Palermo “bene”.

“Profondo rammarico e sincera mortificazione”

Nel dichiararsi “sconcertata, assolutamente estranea e pesantemente danneggiata dai fatti appresi in questi giorni dagli organi di stampa”, la società esprime “il suo più profondo rammarico e la sua più sincera mortificazione per l’esposizione mediatica cui ha indirettamente sottoposto la Fondazione Sicilia”. La nota ricostruisce anche le vicende societarie del locale.

“Nell’aprile del 2022, nell’ottica di un risanamento aziendale, Bar srl ha dato in affitto il ramo di azienda relativo all’attività di ristorazione con somministrazione alla società Villa Zito srl, il cui legale rappresentante è il signor Mario Di Ferro. Detto risanamento è stato peraltro reso impossibile dalla mancata corresponsione della quasi totalità dei canoni di affitto del ramo di azienda (ad oggi Bar srl vanta un credito di oltre 200mila euro nei confronti di Villa Zito srl)”.

Bar srl sta provvedendo alla disdetta del contratto

“Bar srl – conclude la nota – sta provvedendo, nei tempi e nei modi concessi dalla legge, alla disdetta del contratto di affitto del ramo di azienda con Villa Zito srl e sta lavorando alacremente per porre rimedio a questa pesantissima situazione in cui si è suo malgrado trovata, al fine di evitare la perdita delle tante posizioni lavorative dei dipendenti e del patrimonio di professionalità acquisito in questi otto anni di attività”.

L’arresto dello chef Di Ferro, gestore di Villa Zito

Sarebbe il pusher dei vip di Palermo e il primo caso di cessione di stupefacente contestatogli settimana fa non sarebbe unico. Almeno questa è l’accusa mossa allo chef nonché gestore del noto ristorante di Villa Zito in pieno centro città. Il gip Antonella Consiglio ha disposto una misura cautelare per sei persone alle quali vengono contestati, a vario titolo, diversi episodi di vendita e cessione di droga a clienti della “Palermo bene”.

Tra gli indagati c’è proprio lui, Mario Di Ferro, gestore del ristorante Villa Zito, accusato nel provvedimento di aver procurato e ceduto cocaina, tra gli altri, all’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che però non è indagato.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore del capoluogo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido.

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