L’influenza avanza, ma in modo meno intenso rispetto alla scorsa stagione anche se con incidenze differenti fra regione e regione. Nella prima settimana del 2019, si stima che si siano ammalate 323mila persone, segnando un livello di incidenza di 5,3 casi per mille assistiti, paragonabile a quello delle stagioni 2010-11 e 2014-15.

Dall’inizio della sorveglianza, complessivamente si sono registrati 1,8 milioni di casi, come segnala il bollettino Influnet, dell’Istituto superiore di sanità (Iss). In questa stagione, spiega l’Iss, per l’influenza si considera di bassa intensità un’incidenza di 8,41 casi per mille assistiti. Anche in quest’ultima settimana i più colpiti sono stati i bambini al di sotto dei cinque anni (11,2 casi per mille assistiti) e la fascia tra i 15 e 64 anni (5,7), seguiti dai bambini tra i 4 e 14 anni (5,02) e gli anziani con più di 65 anni (3,04).

Le regioni con più casi finora sono state Piemonte, Lazio, Abruzzo, Campania e Sicilia. L’incidenza osservata in alcune regioni, segnala il bollettino, è però fortemente influenzata dal ristretto numero di medici e pediatri che hanno inviato al momento i loro dati. Dalla Calabria per esempio finora non è stato inviato alcun dato.