L’Ars sembra essersi impantanato nelle sabbie mobili e procede a passo di lumaca. Emblematica la seduta di martedì scorso quando i deputati, che nelle scorse settimane si sono anche visti aumentare gli stipendi, sono stati “impegnati” solo per 29 minuti visto che non c’era alcuna legge all’ordine del giorno e anche le interrogazioni sull’attività dell’assessorato al Lavoro sono state rinviate a data da destinarsi vista l’assenza dell’assessore Albano. La seduta aperta alle 16.08 è stata chiusa alle 16.37. Così Galvagno, presidente Ars, ha riconvocato la seduta per la successiva settimana. La prossima seduta dell’Ars è fissata per martedì 21.

Riunito 29 volte in 131 giorni

Un record negativo per l’Ars che si sarà riunito per 29 volte in 131 giorni: tante sono state le sedute dal 10 novembre, data di inizio della legislatura, come si legge sul Giornale di Sicilia. Secondo la media, Sala d’Ercole viaggia alla media di una seduta ogni 4 giorni e mezzo. L’ordine del giorno vuoto si ripete da quando l’Ars ha approvato la legge Finanziaria, ovvero il 10 febbraio, in anticipo di oltre due mesi sulla media degli anni precedenti. Da quel momento è stato un cammino lento tanto che Galvagno, espressione di Fratelli d’Italia, ha chiesto ai partiti di presentare nuove proposte per spingere il lavoro delle commissioni e fare approdare in aula testi da votare.

Galvagno esorta i capigruppo: proponete

Il presidente dell’Assemblea regionale ha esortato i capigruppo a illustrare ciò che secondo loro è realmente prevedibile nell’agenda di breve periodo. E sulla base delle prime indicazioni la presidenza dell’Ars ha stilato un elenco di temi che verranno trattati nelle prossime sedute. In programma si sarebbero da analizzare cinque disegni di legge: sulle nuove farmacie rurali, sulle regole per cave e torbiere, sull’introduzione delle psicologo di base, sulla polizia locale e una riforma della convenzione con i laboratori di analisi. Anche se Galvagno è stato costretto a rilevare che per martedì prossimo neanche uno è pronto e non c’è altro da prevedere se non interrogazioni ma su una materia ancora imprecisata e “da concordare col governo”.

Ars nelle sabbie mobili

Intanto tuona l’opposizione secondo cui il Parlamento sarebbe finito nelle sabbie mobili. Va detto che il governo ha già spedito all’Ars la riforma che ricostituisce le Province tornando all’elezione diretta di presidente e consiglieri. È quella la priorità indicata da Palazzo d’Orleans, che attende il via libera della commissione Affari Istituzionali.