Prosegue il viaggio del Branco di Velasco Vitali. Dall’aula bunker del carcere Ucciardone, teatro del primo maxiprocesso alla mafia, alla Questura di Palermo, poi al Palazzo Reale e, infine, da questa mattina, alla Facoltà di Giurisprudenza. L’opera – 54 sculture in ferro, corten, resine e bitume, acciaio e oro – rappresenta cani a grandezza naturale, metafora dello scontro tra il bene e il male.

La mostra prodotta dalla Fondazione Falcone

L’iniziativa è stata prodotta dalla Fondazione Falcone nell’ambito del progetto di design sociale Spazi Capaci, curato da Alessandro De Lisi, in collaborazione con la Fondazione Federico II e vedrà la partecipazione straordinaria e il sostegno di aziende e istituzioni di diverse parti d’Italia.

Ingresso gratuito

Il Branco sarà visitabile gratuitamente, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18.30 (esibendo super green pass), presso l’Atrio “Falcone Borsellino” del Dipartimento di Giurisprudenza (Via Maqueda 172).

Maria Falcone: “La bellezza dell’arte contro la subcultura mafiosa”

“Il nostro scopo – spiega la professoressa Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni Falcone e sorella del giudice ucciso 30 anni fa a Capaci – è promuovere cultura e bellezza in modo che siano antidoti alla subcultura e alla ‘bruttezza’ della mafia. Abbiamo iniziato questo percorso l’anno scorso e intendiamo portarlo avanti per il trentesimo anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio con moltissime altre opere e iniziative e poi per il trentesimo anniversario delle stragi di Roma, Milano e Firenze. Per il ‘viaggio’ urbano dell’opera abbiamo scelto tutti luoghi in cui lo Stato ha messo segno vittorie fondamentali contro la mafia: l’aula bunker, la questura, oggi l’Università che ha visto tra i suoi banchi uomini come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e tanti palermitani che alla criminalità mafiosa si sono ribellati”.

Verso il 30° della strage di Capaci

Il pellegrinaggio del Branco si concluderà in un luogo altamente simbolico a maggio prossimo in concomitanza con l’anniversario della strage di Capaci il 23 maggio, parte di un progetto che vede altri 8 artisti internazionali impegnati con speciali interventi in situ, arte contro la mafia e per la coesione sociale: Peter Demetz Arcangelo Sassolino Gregor Prugger Gerald Moroder Biz Senoner Hannes Egger oltre ai palermitani Andrea Buglisi e Igor Scalisi Palminteri che hanno aperto la prima edizione con le loro opere urbane.

 

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