Dall’aula bunker come luogo simbolico del primo colpo a cosa nostra, alla Questura al Palazzo Reale. Parte un’altra tappa del viaggio urbano simbolico del “Branco” di Velasco Vitali. L’installazione avvenuta il 10 novembre scorso e voluta dalla Fondazione Falcone e dalla Polizia di Stato tramite la Questura di Palermo ha aperto il periodo di manifestazioni ed eventi culturali in occasione del XXX anniversario delle stragi mafiose di Palermo. Ora cinquantaquattro cani – sculture realizzate con i materiali dell’edilizia abusiva – si sono spostati dalla Questura agli spazi monumentali del Palazzo Reale.

Dall’aula bunker alla Questura, ora al Palazzo Reale

Il 23 maggio del 2021 erano stati installati in aula Bunker attraverso il contributo simbolico e fattivo dei militari dell’Arma dei Carabinieri. A novembre il “Branco” è stato spostato dall’aula Bunker alla Questura col prezioso aiuto delle donne e degli uomini della Polizia di Stato. “Un ragazzo straordinario e di grandissima intelligenza”, così è definito Velasco Vitali dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che aggiunge: “Una collaborazione tra istituzioni che prima non esisteva, un qualcosa di emozionante e importante”. “Rimasi colpito quando vidi l’opera di Vitali, “Branco”, con Maria Falcone, all’aula bunker, durante la commemorazione della strage di Capaci. Mi fu spiegato che quei cani rappresentavano l’idea del male, della ferocia che aveva aggredito Palermo e tutta la Sicilia durante gli anni delle stragi di Cosa Nostra. Oggi non è  così. Mi piacerebbe che questo branco di cani venisse considerato la garanzia di legalità. Come se questi cani monitorassero la legalità, soprattutto a Palazzo Reale”. Aggiunge il presidente dell’Assemblea regionale siciliana.

Il trentesimo anniversario delle stragi mafiose

Il progetto di animazione culturale e sociale, curato da Alessandro De Lisi, contribuisce ad innalzare l’attenzione collettiva sulle storie umane che hanno determinato il cambiamento culturale nella lotta alla mafia. Il progetto apre il periodo di manifestazioni ed eventi culturali del prossimo trentesimo anniversario delle stragi mafiose di Palermo. Le opere di Velasco Vitali raffigurano cani, realizzati con materiali di edilizia abusiva. Le opere, nel percorso urbano di allestimento, incrociano le storie di luoghi dove la comunità ha sconfitto le mafie e, via via, da branco randagio, divengono attenti custodi della memoria di una città che ha sofferto e che ha saputo rialzarsi.

Un progetto collettivo

L’intero progetto “Branco”, che segna la trasformazione ideale e morale nel viaggio allestito per Palermo, è una produzione della Fondazione Falcone con la Questura di Palermo, la Presidenza dell’Assemblea Regionale e la Fondazione Federico II. “Un progetto collettivo – per Patrizia Monterosso – che vive attraverso l’arte, che testimonia una memoria del sacrificio, di storie umane e della società che ha saputo reagire. Un’azione collettiva che deve continuare a esprimere il proprio impegno”.