“Chiediamo al Governo come intenda garantire adeguate risorse per le funzioni di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale e di supporto organizzativo degli alunni con disabilità anche alle Regioni a Statuto speciale”. Questo il commento della deputata Maria Marzana sullo Schema di Decreto di riparto di 70 milioni per assistenza ai disabili alle regioni a Statuto ordinario, che nelle premesse fa cenno al trasferimento alle regioni delle funzioni delle province per effetto della legge Delrio, le cui ricadute interessano anche le regioni a statuto speciale. Questo contributo, quindi, fissato nella Stabilità 2016, non prevedeva distinzioni tra Regioni a Statuto ordinario e speciale, presente invece nello schema di Decreto del 13 luglio che prevede l’esclusione delle seconde.

Così i parlamentari M5S in commissione Cultura di Camera e Senato sull’interrogazione a prima firma della deputata Maria Marzana e indirizzata al presidente del Consiglio, al ministro dell’Economia e delle Finanze, al ministro per gli affari Regionali e le Autonomie Locali.

“La Legge di stabilità 2016 ha previsto che, ai fini del completamento del processo di riordino delle funzioni delle province, le funzioni di assistenza ai disabili e relative al servizio di trasporto venissero attribuite alle Regioni. Sempre la suddetta Legge di stabilità ha previsto allo scopo un contributo di 70 milioni di euro per l’anno 2016 rispetto al quale, il 13 luglio 2016, i rappresentanti del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie” – in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni – hanno illustrato il relativo schema di decreto.

“Ora, tale schema prevede l’esclusione dal riparto delle Regioni a Statuto speciale. La Regione Sardegna ha rappresentato di non condividere detta esclusione e condividiamo questo punto di vista, dal momento che si tratta infatti di una procedura a tutti gli effetti discriminatoria. Il contributo da 70 milioni previsto in Stabilità, infatti, non prevedeva distinzioni tra Regioni a Statuto speciale e ordinario, mentre nel Decreto di riparto delle risorse tale discriminazione è presente. Riteniamo dunque che i tre ministeri interpellati debbano fornire risposte chiare e agire per ripristinare una situazione di equità”.

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