“Il governo regionale sblocchi le assunzioni e le progressioni di carriera, non è più sostenibile mettere la zavorra all’azienda che garantisce la mobilità di tutti i siciliani”. Lo dice Fit Cisl su criticità dell’Ast, azienda di trasporti della regione.
Fit Cisl Sicilia con il segretario generale Dionisio Giordano
I sindacati, in particolare, chiedono una disposizione di carattere speciale che superi l’impasse della legge del 2010, per consentire una vera riorganizzazione aziendale. “Gli assessorati regionali alle Infrastrutture e Mobilità e all’Economia si affrettino a trovare la soluzione”. Cosi la Fit Cisl Sicilia con il segretario generale Dionisio Giordano, interviene sui problemi dell’Ast S.p.A., l’azienda di trasporto pubblico regionale di proprietà della Regione, che dopo anni di problematiche economico-finanziarie, oggi presenta i conti in regola.
Sotto accusa la legge regionale del 2010
“L’impegno della governance aziendale politica e tecnica negli ultimi due anni, unitamente allo spirito di collaborazione e sacrificio dei lavoratori, hanno garantito la continuità aziendale, adesso è necessario un cambio di passo della politica regionale, l’Ast S.p.A. corre il rischio di pagare pesantemente l’impossibilità di una vera riorganizzazione a causa di una legge regionale del 2010 che blocca progressioni di carriera ed assunzioni”. “Da più di 10 anni, infatti, sono bloccate le assunzioni del personale e le progressioni di carriera e, agli innumerevoli pensionamenti susseguitisi nei diversi profili operativi, amministrativi e dirigenziali, si è fatto fronte sia attraverso il ricorso alla somministrazione sia con l’utilizzo delle risorse umane interne, necessariamente sempre più impegnate nello svolgimento di mansioni di contenuto professionale più elevato rispetto all’inquadramento di appartenenza”.
Chiesto nuovo piano di sviluppo aziendale
Giordano conclude “se tale utilizzo continuativo e improprio dei lavoratori sta producendo numerosi contenziosi legali, il ricorso alla somministrazione per sopperire alla mancanza di autisti e meccanici sta accrescendo il numero dei precari che già oggi rappresentano un terzo dell’intera forza lavoro. Il governo regionale corra ai ripari, intervengano con urgenza i due assessorati regionali che esercitano il controllo operativo ed economico sulla società, Infrastrutture e Mobilità ed Economia. Non è più rinviabile la presentazione del piano di sviluppo aziendale che, attraverso una vera riorganizzazione, consolidi i risulti raggiunti e attraverso la stabilizzazione dei lavoratori in somministrazione, il corretto inquadramento giuridico ed economico dei lavoratori e nuove assunzioni, getti le basi per il definitivo rilancio dell’azienda”.
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