No all’autonomia differenziata, il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani, sollecitato ad opporsi con fermezza. E’ questa la posizione del gruppo parlamentare di Azione che chiede al governatore di alzare le barricate contro questo sistema. Ieri c’è stata la visita del ministro alla Regione Siciliana per discutere proprio questo argomento. Dalle comunicazioni ufficiali, però, non si evince questo deciso pugno fermo di Schifani.

Faraone: “Spero glielo abbia detto…”

“Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e il ministro Roberto Calderoli – premette il deputato alla Camera di Azione, il siciliano Davide Faraone – sono due ex colleghi Senatori. Ho avuto il piacere di conoscere bene nella passata legislatura in Senato. Sono contento che abbiano potuto confrontarsi sui temi istituzionali più importanti che riguardano la Sicilia. Spero che, al di là dei comunicati formali, il presidente Schifani abbia detto chiaramente al ministro che la proposta di autonomia differenziata, ad oggi in discussione, è inaccettabile e penalizza la nostra Isola ed il Sud. Nessuna paura e nessun problema sull’autonomia, tantissime problematicità sulla parola differenziata”.

I temi di ieri

Proprio di autonomia differenziata di è discusso ieri nell’incontro a Palazzo d’Orleans con il ministro Calderoli. Tra gli altri argomenti anche l’insularità e il ritorno all’elezione diretta per le Province. Calderoli è stato a Palermo per una visita istituzionale. Dopo un breve incontro bilaterale, presidente e ministro si sono confrontati, per quasi due ore, con la giunta regionale. “Un incontro costruttivo, sereno e di grande cordialità – aveva detto il governatore Schifani – che mi dispiace si sia tenuto solo ora a causa del ritardo nell’insediamento della giunta”.

Su autonomia differenziata “Costituzione va attuata in toto”

Sul tema dell’autonomia differenziata, Schifani e Calderoli hanno concordato sul fatto che “la Costituzione va attuata in toto con serietà, equilibrio e buon senso”. Il ministro ha annunciato che dall’1 gennaio si è insediata una cabina di regia dedicata che entro un anno dovrà arrivare alla definizione dei Lep, dei costi e dei fabbisogni standard per poter dare attuazione agli articoli 116 e 117 della Carta costituzionale. Sono già diverse, infatti, le Regioni a statuto ordinario che hanno chiesto un ampliamento delle proprie competenze legislative in 23 materie molto rilevanti. Calderoli ha comunque garantito che la scadenza del prossimo 31 dicembre non è perentoria. “Ma è importante – ha detto il titolare del dicastero delle Autonomie – che si inizi a lavorare e, se necessaria, verrà concessa una deroga per completare l’iter di attuazione”.

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