E’ cominciato in salita l’esame della legge di stabilità all’Ars. ventisei articoli che dovranno essere approvati e coordinati con il bilancio entro domani sera. A creare tensione in aula è stato un emendamento del Pd, che aumenta da 4 a 5 milioni i fondi per l’Oasi di Troina recuperando la copertura dal capitolo che riguarda i fondi del turismo. In aula è esploso il caos, col governo contrario all’emendamento pur sottolineando la vicinanza all’Oasi di Troina, colpita dal coronavirus. A difendere la posizione del governo in aula l’assessore regionale Toto Cordaro.
Ma il capogruppo del Pd, Guseppe Lupo, ha quindi chiesto il voto segreto. Il presidente Gianfranco Miccichè è stato costretto a sospendere i lavori per qualche minuto.
E alla fine del parapiglia già alla prima prova d’aula, governo e maggioranza sono stati battuti proprio su questo emendamento che ha, così, aumentato da 4 a 5 milioni il contributo all’Oasi di Troina, recuperando un milione dai fondi per il turismo. L’aula si è espressa con voto palese: la votazione è durata oltre dieci minuti per via delle misure di distanziamento adottate dall’Assemblea.
L’Ars aveva avviato da poco l’esame degli articoli delle
Il clima era teso già prima dell’avvio della discussione. Sul bilancio, infatti, era già arrivato l’annuncio di voto negativo da parte dei 5 stelle. ma anche dal Pd le critiche sono forti nonostante la situazione d’emergenza
“A questa legge manca un’anima, un progetto valido e realizzabile che programmi il futuro economico dell’Isola e la ripartenza dell’economia bloccata dalla crisi epidemiologica, ma che già in precedenza pagava le consegue di decisioni cervellotiche. Il governo – ha aggiunto – non è in condizione di dare lezioni a nessuno sulla capacità di spesa, infatti, ha avuto il coraggio di pubblicare, in questi giorni, la graduatoria definitiva della 6.1.1. con 5 ammessi e 100 esclusi. Il Partito democratico si batterà per individuare le vere priorità e i settori da rilanciare in particolare quello della semplificazione amministrativa e della fruizione turistica dei beni culturali relegato dal governo a fanalino di coda. In 14 mesi il presidente Musumeci non ha trovato un attimo per nominare l’assessore ai Beni culturali in sostituzione del compianto Sebastiano Tusa. La Sicilia – ha concluso il parlamentare PD – ha bisogno di misure concrete e non di parole da libro dei sogni”.
Ma nella stessa finanziaria, pur ricca di aiuti alle famiglie per l’emergenza covid19, dovrà seguire un’altro ddl stralciato da questo
“Dopo l’approvazione della manovra, l’Ars affronterà, infatti, il ddl sulla ricostruzione” ha annunciato il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, in apertura dei lavori parlamentari sulla manovra. Il ddl sulla ricostruzione era stato annunciato nei giorni scorsi dal governatore Nello Musumeci.
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