Diventa realtà anche al Comune di Bagheria, nel Palermitano, il catasto incendi per dichiarare guerra ai piromani e agli speculatori. Ricostruita da una ditta esterna appositamente incaricata la mappatura di tutte le aree che nell’ultimo quinquennio sono state interessate da roghi. In questo modo scattano tutti i divieti del caso, dall’inedificabilità al pascolo.

L’adeguamento alla legge nazionale

L’ente locale del Palermitano in questo modo da seguito alla legge 353 del 2000 approvando attraverso la giunta la realizzazione degli elaborati tecnici per il catasto delle aree percorse dal fuoco per gli anni 2017/2021. Già nel giugno scorso era stato dato un atto di indirizzo al dirigente dei Lavori pubblici di istituire questo catasto incendi, adottando tutti gli atti necessari nel rispetto delle prescrizioni sulle aree percorse dal fuoco. La ditta ha provveduto a censire i soprassuoli che sono stati percorsi dal fuoco, oggetto dei vincoli derivanti dalla legge 353, sulla base dei rilievi eseguiti relativi agli eventi di incendio avvenuti nel quinquennio, realizzando la mosaicatura del Catasto incendi, mappando tutte le particelle e le ditte interessate.

L’iter burocratico

L’approvazione definitiva degli elaborati avverrà solo dopo l’espletamento delle procedure di pubblicazione e successivamente alla valutazione delle eventuali osservazioni presentate.

I vincoli e i divieti

Con il catasto degli incendi entrano in vigore vincoli e divieti nelle aree in cui si sono verificati gli incendi. Le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni. È comunque consentita la costruzione di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente. In tutti gli atti di compravendita di aree e immobili situati in queste zone, stipulati entro quindici anni dagli eventi incendiari, deve essere espressamente richiamato il vincolo, pena la nullità dell’atto.

Sono vietate per cinque anni, sempre su queste aree, le attività di rimboschimento e di ingegneria ambientale sostenute con risorse finanziarie pubbliche e per 10 anni il pascolo e la caccia.

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