Il Comune di Bagheria ha vinto l’appello contro Amia. Con la sentenza n. 1618/2018 emessa dalla corte di appello di Palermo è stato rigettato il reclamo proposto dalla curatela del fallimento Amia Spa in liquidazione contro la sentenza del Tribunale di Palermo del 21 ottobre 2010 che aveva annullato il decreto ingiuntivo con il uale Amia pretende quasi 15 milioni di euro.
Il Comune di Bagheria dunque, secondo questo giudizio non dovrà pagare alla curatela di Amia la somma di oltre 14 milioni di euro, esattamente 14.160.220,13 euro oltre gli interessi e le spese legali per il servizio di smaltimento rifiuti solidi urbani conferiti dal Comune di Bagheria negli anni 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2005, 2006. La pretesa creditoria è stata dunque ritenuta insussistente e priva di fondamento non essendo stati ritenuti legittimi i relativi provvedimenti amministrativi.
Come è noto il Comune nel dicembre del 2006 si era opposto al decreto ingiuntivo n.2836/2006 con il quale il Tribunale di Palermo aveva imposto al Comune di pagare in favore di Amia Spa la somma dei quasi 15 milioni di euro per il servizio di smaltimento RSU presso la discarica di Bellolampo e non quella di Bolognetta a causa di una frana.
Nessun contratto in merito fu perfezionato tra il Comune e Amia; non solo: Amia fatturava al Comune senza aver concordato la tariffa ma sulla base di una tariffa determinata unilateralmente. Nel 2011 l’opposizione al decreto ingiuntivo proposto da Amia fu accolto dal Tribunale di Palermo, ed oggi arriva la sentenza di appello che vede il Comune vincitore.
“Ringrazio l’ufficio legale del Comune diretto dalla dottoressa Vincenza Guttuso, l’avvocato Trovato ed i membri dell’Organo straordinario di liquidazione che hanno lavorato in sinergia per difendere al meglio l’Ente da me rappresentato. E’ una sentenza importante – commenta il sindaco Patrizio Cinque – perché la somma in gioco è consistente. Il fatto di non essere soccombenti in questa causa ci consente di affrontare le conseguenze del dissesto con più tranquillità”
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